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Dramma della migrazione clandestina in Ticino

digilander.libero.it

Una famiglia urcraina di sei persone è stata salvata dalla morte per assideramento in Ticino. I sei si erano persi sul Monte Lema, apparentemente nel tentativo di passare illegalmente il confine.

Il figlio più piccolo è stato ricoverato all’ospedale pediatrico di Zurigo in stato di grave ipotermia. Gli inquirenti suppongono che la famiglia sia stata portata nella zona da passatori.

La madre, di 48 anni, con i cinque figli, – due ragazze di 9 e 21 anni e tre ragazzi di 10, 13 e 15 anni – sono stati individuati soprattutto grazie alla prontezza di spirito di un radioamatore: si tratta di un italiano, di Lodi, che domenica verso mezzogiorno ha captato gli appelli di soccorso in inglese di una donna.

L’uomo ha capito che alcune persone si erano perse su montagne svizzere ed ha immediatamente avvertito la centrale di polizia del Canton Ticino. Ha quindi fatto da tramite tra i dispersi e i servizi di polizia. Rapidamente sono stati stabiliti contatti con altri radioamatori per restringere il campo di ricerche, visto che la donna non sapeva indicare con una certa precisione dove si trovava.

Un radioamatore del Luganese ha poi ripreso il testimone stabilendo un collegamento diretto tra i dispersi e la centrale operativa della polizia ticinese. Questa ha parallelamente avviato un dispositivo di ricerca con l’aiuto del Club alpino svizzero (CAS) e della Guardia aerea svizzera di salvataggio (Rega). L’aiuto del radioamatore ticinese ha consentito di deliminare le ricerche alla zona sottostante la capanna del Monte Lema.

Trovati scalzi e con abiti leggeri in mezzo alla neve

I malcapitati sono stati ritrovati verso le 17:00, proprio poco prima del calar della notte, a circa 1700 metri di altitudine, mentre camminavano nella neve a piedi nudi. Tutti i sei componenti della famiglia sono stati ricoverati all’ospedale per accertamenti.

Il più grave è il bambino di 10 anni: ha subito un principio di congelamento ai piedi. In un primo tempo si era temuto che dovessero essergli amputati, ma ora il pericolo sembrerebbe scongiurato, informa la polizia cantonale. Il piccolo è stato trasferito all’ospedale pediatrico di Zurigo e la madre lo ha accompagnato. I suoi quattro fratelli sono invece degenti nel nosocomio di Lugano.

Aperta un’inchiesta

Il Ministero pubblico ticinese ha aperto un’inchiesta. Si “dovrà stabilire se una rete di passatori ha aiutato la famiglia a penetrare in territorio svizzero” dall’Italia, ha dichiarato lunedì il portavoce della polizia cantonale Marco Bordoli. I clandestini ucraini sono accusati di entrata illegale in Svizzera. La madre dovrebbe essere interrogata nei prossimi giorni.

Secondo il portavoce dell’Organizzazione svizzera di aiuto ai rifugiati Yann Golay, non sono inusuali i tentativi di entrata in Svizzera e in altri paesi attraverso la frontiera verde. “Molti richiedenti l’asilo entrano illegalmente in Svizzera e in altri paesi europei, spesso prendendo grossi rischi, e ogni anno alcuni muoiono”, ha dichiarato a swissinfo.

Avevano chiesto due volte invano asilo alla Svizzera

I sei erano stati respinti il 12 gennaio scorso alla stazione ferroviaria internazionale di Chiasso. Si trovavano su un treno proveniente da Milano, ha comunicato lunedì in serata la polizia ticinese. Dopo un controllo di identità, erano stati rinviati in Italia.

La famiglia aveva vissuto per sette anni in Ungheria. Nel 2007 aveva depositato due domande d’asilo in Svizzera: entrambe erano state bocciate.

Dopo il fallito tentativo di entrare nella Confederazione, del 12 gennaio, i sei ucraini avevano effettuato un sit-in di protesta davanti al consolato svizzero a Milano. La polizia li aveva fatti sgomberare e la famiglia era stata alloggiata in un centro di accoglienza della metropoli lombarda.

swissinfo e agenzie

Nel 2006 (le cifre del 2007 non sono ancora note), 10’537 persone hanno depositato una domanda d’asilo in Svizzera, ossia il 4,7% in più del 2005.

Dal 2004 al 2005, il numero di richieste era calato di un terzo.

La maggior parte delle domande erano state inoltrate da serbi (1225), eritrei (1201), iracheni (816), turchi (693) e cinesi (475).

Nel 2006, il tasso di approvazione è salito al 19,5%, contro il 6,7% nel 2003.

Nel 2006, le domande in sospeso riguardavano 44’869 persone.

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