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Doris Leuthard eletta presidente della Confederazione

La presidente della Confederazione 2010 Keystone

Doris Leuthard presiederà la Confederazione nel 2010. A 46 anni, la democratica cristiana argoviese è la terza donna a occupare questa funzione. L'Assemblea federale l'ha eletta stamane con 158 voti su 183 schede valide.

L’elezione alla presidenza della Confederazione corona una carriera politica che può essere considerata folgorante, almeno per gli standard svizzeri. Entrata nel 1997 nel parlamento del canton Argovia, Doris Leuthard ha spiccato già due anni dopo il grande balzo verso la politica nazionale, riuscendo a farsi eleggere alla Camera del popolo con il miglior risultato tra tutti i candidati argoviesi.

Rendendosi rapidamente conto del potenziale di questa giovane donna, dotata tra l’altro di un sorriso raggiante e seducente, nel 2001 la direzione del Partito popolare democratico (PPD) le attribuisce l’incarico di vicepresidente dello schieramento politico nazionale.

Appena due anni dopo, il partito di centro si ritrova in piena crisi sulla scena federale. In costante perdita di voti dal 1979, il PPD deve cedere anche uno dei suoi due seggi in Consiglio federale: il leader dell’Unione democratica di centro Christoph Blocher viene eletto in governo al posto di Ruth Metzler. Uno schiaffo per la dirigenza nazionale, che porta alle dimissioni del presidente Philipp Stähelin.

Personalità comunicativa

Dopo 4 presidenti nel giro di una decina d’anni, che non sono riusciti a frenare il lungo declino della storica formazione politica, i delegati del PPD affidano a Doris Leuthard il compito di bloccare l’emorragia di consensi e di riportare il partito sulla via del successo. E “l’effetto Doris”, come viene chiamato, si fa rapidamente sentire.

La nuova presidente non è solo fresca e vivace, ma anche competente e intelligente. E, soprattutto, comunicativa. Capace di fare uso di espedienti di comunicazione politica moderna, come nel 1999, quando attira l’attenzione distribuendo 20’000 flaconcini bagnodoccia con la scritta “Argovia rinfrescante” per farsi eleggere in Consiglio nazionale dagli elettori del suo cantone.

Comunicativa e disposta, se è il caso, a farsi ritrarre da un rotocalco a casa sua, mentre presenta la sua collezione di scarpe o maneggia dei pesi per tenersi in forma. Dopo molti anni di attesa, il PPD dispone di una personalità che riesce a sedurre non solo il suo vecchio elettorato ma anche i giovani, che riesce a far passare il messaggio in ogni classe sociale, tra uomini e donne.

Volontà di rinnovamento

L’effetto Doris si rivela rapidamente pagante a livello elettorale. Il PPD riconquista voti in alcuni cantoni e alle elezioni federali del 2007 stabilizza per la prima volta la sua base elettorale, dopo un ventennio in caduta libera.

Ma, nel frattempo, la donna politica argoviese ha già compiuto un altro balzo nella sua carriera. Nel 2006, quando Joseph Deiss rassegna le dimissioni, agli occhi della dirigenza del partito vi è solo una persona destinata ad occupare la poltrona rimanente del PPD in governo. Doris Leuthard entra così in Consiglio federale a 43 anni, quasi una ventina in meno rispetto alla media tradizionale dei membri dell’esecutivo.

Assieme al nuovo presidente del partito, Christoph Darbellay, la giovane ministra incarna la volontà di rinnovamento del PPD, che si vuole più aperto e moderno, per conquistare nuovi consensi nei centri urbani, e nel contempo sempre attaccato ai valori tradizionali, per salvaguardare la sua base conservatrice nelle regioni di campagna.

E Doris Leuthard si destreggia abilmente in questa visione politica dagli indirizzi opposti, difendendo ad esempio sia il ruolo della famiglia nella società che i diritti degli omosessuali, sia una politica economica liberale che il rafforzamento degli aiuti ai giovani disoccupati in tempi di crisi.

Rispettata e popolare

In Consiglio federale, come consuetudine, molte qualità della giovane ministra si sono stemperate di fronte ai limiti del sistema collegiale di governo, alla complessità e alle lungaggini del processo decisionale. Doris Leuthard non è quindi riuscita ad imprimere grandi accenti.

Diversi dossier spinosi, come quello della liberalizzazione dei mercati nel quadro dell’Organizzazione mondiale del commercio, si trascinano indipendentemente dalla volontà della ministra dell’economia. Su altri dossier importanti, in particolare il salvataggio dell’UBS e la difesa del segreto bancario, si è fatta mettere un po’ in ombra dalle due colleghe Eveline Widmer-Schlumpf e Micheline Calmy-Rey.

Doris Leuthard si è tuttavia distinta in alcuni ambiti, in particolare nella lotta contro i prezzi alti in Svizzera. E, nell’insieme, ha saputo conquistare il rispetto dei sindacati e del padronato, che le attestano un buon grado di competenza in campo economico, nonostante alcuni passi falsi. Nell’autunno scorso aveva dichiarato ad esempio di non intravedere segnali di recessione.

Dopo oltre tre anni in governo, Doris Leuthard si è fatta pochi nemici, tra cui i contadini di Uniterre che le hanno gettato recentemente degli stivali. È riuscita invece a conservare la sua enorme popolarità – ad ogni sondaggio si ritrova in testa alla classifica dei ministri e dei politici più amati dal popolo – ed il suo sorriso raggiante.

Armando Mombelli, swissinfo.ch

Prima di quattro figli, Doris Leuthard è nata nel 1963 a Merenschwand, una tradizionale roccaforte democristiana del canton Argovia.

Laureata in giurisprudenza all’Università di Zurigo nel 1988, ha lavorato dal 1991 al 2006 in studi legali a Wohlen e Muri, nel canton Argovia.

Nel 1997 è stata eletta nel parlamento argoviese e nel 1999 è entrata in Consiglio nazionale.

Viice-presidente del Partito popolare democratico dal 2001, nel 2004 ha assunto la presidenza nazionale dello schieramento politico di centro.

Prima di entrare nel governo svizzero faceva inoltre parte dei consigli di amministrazione della Società elettrica di Laufenburg, della Neue Aargauer Bank e delle cassa malati CSS.

Eletta il 14 giugno 2006 in Consiglio federale, dal 1° agosto dello stesso anno dirige il Dipartimento federale dell’economia.

La carica di presidente della Confederazione è ricoperta a turno dai membri del governo, tenendo conto dell’anzianità di servizio.

Il mandato presidenziale, della durata di un anno, non comporta competenze e poteri particolari rispetto agli altri ministri.

Il presidente della Confederazione dirige le sedute del governo e svolge più che altro funzioni rappresentative nell’ambito di ricevimenti, conferenze e manifestazioni.

Ultimi presidenti: Samuel Schmid (2005), Moritz Leuenberger (2006), Micheline Calmy-Rey (2007), Pascal Couchepin (2008), Hans-Rudolf Merz (2009).

Nel 2010 la presidenza è assunta da Doris Leuthard, mentre Moritz Leuenberger svolgerà l’incarico di vicepresidente.

Il capo del Dipartimento federale dell’ambiente e dei trasporti ha ottenuto 128 voti su 187 schede valide.

Con questa elezione, Leuenberger dovrebbe diventare nel 2011 presidente della Confederazione per la terza volta. Ha già ricoperto questa carica nel 2001 e nel 2006.

swissinfo.ch

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