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Dopo otto anni la BNS abbandona gli interessi negativi

La sede della Banca nazionale a Berna.
I tassi negativi hanno avuto un impatto in ambito ipotecario: il volume dei mutui è aumentato e con esso il prezzo delle case, creando tensioni sul mercato immobiliare. © Keystone / Gaetan Bally

La Banca nazionale svizzera inasprisce la sua politica monetaria e abbandona dopo otto anni gli interessi negativi. Finisce dunque quella che allora fu considerata una bizzarria temporanea. La misura fu presa il 18 dicembre 2014 per far fronte al rafforzamento eccessivo del franco.

La stretta monetaria delle BNS era attesa ed è puntualmente arrivata. Dopo quasi otto anni di interessi negativi, l’istituto ha deciso di alzare di 0,75 punti il suo tasso guida, portandolo da -0,25% a +0.50%. La mossa è stata fatta, precisa la Banca, per contrastare la pressione inflazionistica.

Naturalmente non BNS non è la sola che si è mossa in questa direzione. Tutte le Banche centrali sono infatti chiamate a lottare contro l’inflazione: in agosto si è attestata all’8,3% negli Stati Uniti e al 9,1% (valore record) nell’Eurozona. Nella Confederazione il rincaro risulta inferiore (è pari al 3,5%), ma è ampiamente al di sopra della soglia che la BNS ritiene di stabilità dei prezzi, pari al 2%.

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La BNS aveva già operato una stretta di 0,5 punti (da -0,75% a -0,25%) lo scorso 16 giugno, quando si era mossa a sorpresa prima della Banca centrale europea (Bce). Questa nel frattempo ha operato due volte, la prima in luglio (+0,5 punti, primo ritocco al rialzo dopo 11 anni) e la seconda a inizio settembre (+0,75 punti), portando il tasso principale all’1,25%. Da parte sua la Federal Reserve americana ha ieri sera deciso un ulteriore rialzo, il quinto del 2022, alzando il costo del denaro di 0,75 punti: il suo tasso di riferimento è ora nella forchetta fra 3% e 3,25%.

Finisce, come detto, quella che allora fu considerata una bizzarria temporanea, ovvero l’era degli interessi negativi. La misura fu presa per far fronte al rafforzamento eccessivo del franco. Nel frattempo la BNS non considera più troppo elevato il valore del franco e la priorità ora è cambiata: occorre contenere il rincaro e una valuta forte permette di calmierare i prezzi.

I tassi negativi hanno avuto un profondo impatto in vari ambiti, non da ultimo in ambito ipotecario: il volume dei mutui è aumentato ulteriormente e con esso il prezzo delle case e degli appartamenti, creando tensioni sul mercato immobiliare riconosciute dalla stessa BNS.

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