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Trasporti pubblici in Svizzera: un settore da 100’000 impieghi

persona sola sul binario di una stazione
Per settimane le stazioni svizzere hanno avuto un aspetto piuttosto desolato. Keystone / Gian Ehrenzeller

Qual è l'importanza economica dei trasporti pubblici nella Confederazione? Uno studio presentato martedì quantifica il peso di questo settore. Un settore che però a causa della crisi causata dal coronavirus si trova in difficoltà.

Lo studio Collegamento esternopresentato martedì non giunge per caso, anche se ogni legame con la recente crisi è stato smentito da chi lo ha comandato. In questi mesi di semi-confinamento, buona parte dei mezzi pubblici ha continuato a circolare, anche se spesso viaggiavano vuoti. All’apice della pandemia, le Ferrovie federali svizzere (FFS) hanno ad esempio registrato un crollo dell’affluenza di circa il 90%. Questa situazione ha causato un buco importante nelle casse delle diverse società.

Da qui l’interesse per il Servizio informazioni sui trasporti pubblici (Litra) e per l’associazione dell’industria ferroviaria Swissrail di ribadire l’importanza del settore per l’insieme dell’economia elvetica e lanciare un appello al mondo politico.

Con un valore aggiunto di oltre 13 miliardi di franchi all’anno, “il trasporto pubblico contribuisce al prodotto interno lordo tanto quanto i fornitori di energia o il settore delle telecomunicazioni, e dà lavoro a tante persone quante quelle del settore farmaceutico”, ha sottolineato il presidente della Litra e parlamentare federale Martin Candinas.

Questo contributo si compone di tre elementi: i servizi (treno, tram o autobus), gli investimenti nel settore in Svizzera (materiale rotabile, catenarie, cavi, infrastrutture) e l’industria ferroviaria per l’esportazione. Inoltre, il settore genera investimenti medi di 5,3 miliardi all’anno e dà lavoro a circa 100’000 persone (92’600 posti a tempo pieno).

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Sostegno dello Stato in vista

Il ramo come detto sta però attraversando un momento difficile. La società ferroviaria BLS, la più importante del paese dopo le FFS, prevede ad esempio una perdita di 40 milioni di franchi nel 2020. “Se la politica non sosterrà i trasporti pubblici dopo la crisi coronavirus, molti investimenti non saranno più possibili”, ha sottolineato Martin Candinas.

Nella sessione straordinaria di maggio, il Parlamento ha chiesto al Governo di preparare una panoramica delle conseguenze della crisi per il settore e di prendere in considerazione delle misure per mitigare l’impatto. La soluzione dovrebbe essere equa ed equilibrata. Confederazione, le imprese di trasporto e Cantoni devono sostenere una parte delle perdite.

Dopo la riattivazione del traffico ferroviario transfrontaliero regionale tra Ticino e Lombardia a metà di questo mese, dal 29 giugno riprenderanno a circolare anche i treni EuroCity. Lo hanno indicato martedì le FFS in una nota nella quale ricordano che in Italia vige l’obbligo della mascherina per tutti i viaggiatori.

In una prima fase circoleranno cinque coppie di treni tra Zurigo/Basilea e Milano attraverso l’asse del San Gottardo. Ciò equivale a circa il 50% della normale offerta, che dovrebbe venir ulteriormente ampliata a metà agosto. Lo status ante-crisi sarà ripristinato dal 7 settembre.

Sull’asse del Sempione, sempre dal 29 giugno, circoleranno due coppie di EuroCity Ginevra – Milano e due Basilea – Milano.

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