Navigation

Domodossola ringrazia la Svizzera

Nel settembre del 1944 fu cosituita a Domodossola la "repubblica partigiana dell'Ossola". comune.domodossola.vb.it

La città italiana di Domodossola, ai piedi del Sempione, ha inaugurato sabato una piazza dedicata al «popolo svizzero».

Questo contenuto è stato pubblicato il 02 ottobre 2004

Nel quadro del 60esimo anniversario della Repubblica partigiana dell'Ossola, la città ringrazia gli svizzeri per aver accolto migliaia di rifugiati nel 1944.

Una piccola piazza del centro di Domodossola ricorda l'aiuto prestato da vallesani e ticinesi a migliaia di profughi che erano fuggiti dalle forze nazifasciste nell'ottobre del 1944.

Tra questi, 2500 bambini erano stati accolti da famiglie elvetiche. Gli adulti avevano invece trovato rifugio presso strutture della Croce Rossa.

«Nel 60esimo anniversario della repubblica partigiana, l'Ossola ricorda il soccorso fraterno e generoso prodigato dagli amici svizzeri», indica la targa commemorativa redatta in italiano, francese e tedesco.

Una piazza dedicata alla Svizzera

L'inaugurazione della piazza dedicata alla Svizzera si è tenuta in presenza sopravvissuti che all'epoca erano bambini, di discendenti delle famiglie di accoglienza, delle autorità comunali di Domodossola e di rappresentanti dei cantoni del Vallese e del Ticino.

Costituita il 9 settembre del 1944 dai partigiani dell'Ossola (di cui Domodossola è il capoluogo) che avevano tenuto testa ai nazifascisti, la Repubblica resistette fino alla notte tra il 22 e il 23 ottobre 1944.

Quando migliaia di soldati tedeschi, ufficiali SS e «camicie nere» italiane presero d'assalto Domodossola sconfiggendo la resistenza, migliaia di abitanti fuggirono verso la Svizzera.

Il «paese del pane bianco»

I rifugiati furono accolti nella valle Onsernone, nelle Centovalli e in Vallese, soprattutto nella regione di Briga.

Gli italiani dell'Ossola rimasero in Svizzera fino alla fine della guerra nel maggio 1945.

Quasi 60 anni più tardi, i sopravvissuti si ricordano ancora della Svizzera come del «paese del pane bianco e dei giochi» e sono rimasti in contatto con i discendenti delle loro famiglie d'accoglienza.

swissinfo e agenzie

In breve

Per sfuggire alle truppe nazifasciste che riconquistavano la regione italiana dell'Ossola, occupata dai partigiani, parte della popolazione si rifugiò nelle valli ticinesi dell'Onsernone e delle Centovalli.

Circa 2500 bambini furono poi ospitati per sette mesi da famiglie svizzere.

Per commemorare il 60esimo anniversario della vicenda, la città di Domodossola ha ora dedicato una piazza alla Svizzera.

End of insertion

Partecipa alla discussione!

Cambia la tua password

Desideri veramente cancellare il tuo profilo?

   Notiziario
Non è stato possibile registrare l'abbonamento. Si prega di riprovare.
Hai quasi finito… Dobbiamo verificare il tuo indirizzo e-mail. Per completare la sottoscrizione, apri il link indicato nell'e-mail che ti è appena stata inviata.

Scoprite ogni settimana i nostri servizi più interessanti.

Iscrivitevi ora per ricevere gratuitamente i nostri migliori articoli nella vostra casella di posta elettronica.

La dichiarazione della SRG sulla protezione dei dati fornisce ulteriori informazioni sul trattamento dei dati.