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Disparità salariali tra i sessi, interviene Berna

La disparità di salario tra uomo e donna è stimata attorno al 7,4% in Svizzera e proprio per cercare di colmare questo divario che non ha una reale giustificazione il governo federale ha adottato un messaggio che modifica della Legge sulla parità dei sessi.

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 In particolare le nuove disposizioni prevedono che, in futuro, le imprese con 50 o più lavoratori dovranno effettuare ogni quattro anni un’analisi della situazione salariale, sottoporla alla verifica di un organo indipendente e informare sui risultati dell’indagine. Si vuole in questo modo incentivare le aziende a concretizzare il principio del salario uguale per un lavoro di uguale valore sancito dalla Costituzione.

 Nell’ottobre del 2014 il governo è giunto alla conclusione che, nell’ambito della parità salariale, vi è necessità d’intervenire a livello legislativo e nel novembre 2015 ha posto in consultazione una modifica della Legge sulla parità tra i sessi (LPar). Nell’ottobre 2016, fondandosi sui risultati della consultazione, ha incaricato il Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP) di elaborare un messaggio concernente la modifica della LPar che ha adottato oggi.

 L’obbligo di analisi ogni quattro anni, per le aziende con 50 o più dipendenti, si applicherà sia al settore privato sia a quello pubblico. Tradotto in numeri le nuove disposizioni toccheranno il 2% delle imprese e il 54% della popolazione attiva in Svizzera, precisa l’esecutivo in una nota. Le aziende sono inoltre chiamate a informare i loro dipendenti e, nel caso di società quotate in Borsa, i loro azionisti in merito ai risultati dell’analisi.

 Questa procedura, ha indicato la consigliera federale Simonetta Sommaruga, “non contempla nessuna azione diretta da parte dello Stato, si tratta di una legislazione snella basata sulla responsabilità individuale delle aziende”, ha specificato la consigliera federale.

 Non sono previste sanzioni per le imprese che non ottemperano al dettato costituzionale, ha riconosciuto la direttrice del Dipartimento di giustizia e polizia, ma “le aziende dovranno giustificare gli stipendi più bassi, c’è la possibilità che vengano denunciate e inoltre dovranno spiegare le differenze retributive e questo porterà a più trasparenza”.

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