La televisione svizzera per l’Italia

Disordini in Cina: il regime censura le immagini delle proteste

Giornalisti fermati, video cancellati dai social network, polizia schierata nei principali centri del Paese. Così Pechino risponde alle più grandi manifestazioni anti-regime dalla rivolta di Piazza Tienanmen. Domenica centinaia di persone erano scese in strada per protestare contro la strategia "Zero-Covid" delle autorità cinesi, spingendosi in alcuni casi a chiedere addirittura le dimissioni di Xi Jinping. Nel corso della notte è inoltre scattata la censura delle autorità cinesi: sui social network tutte le informazioni riguardanti le proteste sembrano essere state cancellate. Le forze dell'ordine, inoltre, hanno preso di mira anche i giornalisti occidentali, arrestati e malmenati dagli agenti. Pechino dal canto suo minimizza, spiegando che i giornalisti in questione non si erano identificati.

Contenuto esterno

In conformità con gli standard di JTI

Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative

Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.

Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR