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Ustica, dopo 40 anni ancora molte incognite

Carabiniere vicino a rottami
Il relitto ricomposto nell'hangar di Pratica di Mare. Foto scattata nel dicembre del 2003. Keystone / Emiliano Grillotti

Sono passati 40 anni da quando l'aereo DC-9 della compagnia Itavia, con 81 persone a bordo, precipitò in mare nei pressi dell'isola di Ustica.

“Non può e non deve cessare l’impegno a cercare quel che ancora non appare definito nelle vicende di quella sera drammatica. Trovare risposte risolutive, giungere a una loro ricostruzione piena e univoca richiede l’impegno delle istituzioni e l’aperta collaborazione di Paesi alleati”. Sono le parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione di questo anniversario.

Dopo tutto questo tempo, infatti, restano ancora molte incognite. Diverse ipotesi sono state avanzate: dalla scarsa manutenzione all’attentato con una bomba esplosa all’interno del velivolo. L’ipotesi più accreditata resta comunque quella dell’abbattimento, accidentale durante una battaglia aerea tra le forze libiche e quella della NATO.

Tra indagini ufficiali e non, processi, ricostruzioni e anche depistaggi, la dinamiche e i responsabili diretti e indiretti di quanto accaduto quel 27 giugno del 1980 restano tutt’ora ignoti.

Il servizio del telegiornale: 

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tvsvizzera.it/Zz/ansa con RSI (TG del 27.06.2020) 

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