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Morta Marthe Gosteli, paladina delle pari opportunità in Svizzera

Pioniera nella difesa dei diritti delle donne, Marthe Gosteli è morta venerdì. Quest’anno avrebbe compiuto 100 anni. Originaria del canton Berna, la Gosteli ha avuto un ruolo decisivo in seno al movimento femminista svizzero. 

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Durante la Seconda Guerra Mondiale Marthe Gosteli lavora come addetta stampa nello stato maggiore dell’esercito. Dopo il conflitto dirige la sezione film al servizio di informazione dell’ambasciata statunitense a Berna. È lì che comincia a affinare le sue doti nelle pubbliche relazioni e nella diplomazia, che l’aiuteranno molto nella sua lotta femminista.

Per una grande parte della sua vita, la bernese è stata infatti una militante per il diritto di voto alle donne. Non si è mai sposata per poter “essere completamente al servizio della causa”. 

Negli anni sessanta avrà un ruolo di rielievo in diversi movimienti e associazioni femministe che, dopo lotte e delusioni, porteranno finalmente la Svizzera, fra gli ultimi paesi al mondo, a concedere il diritto di voto ed eleggibilità alle donne.

La storia di questa lotta, rappresentata anche dai violenti manifesti di campagna contro la concessione di questo diritto alle donne, è conservata nell’archivio del movimento femminile svizzero, che proprio la Gosteli ha istituito nel 1982, insieme alla Fondazione che porta il suo nome.


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