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Via della Seta, firmato il memorandum tra Italia e Cina

L’Italia è diventata sabato mattina il primo paese del G7 a partecipare al progetto cinese della “nuova via della seta”, a dispetto delle critiche manifestate in queste settimane dagli alleati occidentali.

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Con la firma del memorandum d’intesa da parte del premier italiano Giuseppe Conte e del presidente cinese Xi Jinping, Roma spera di rilanciare l’economia entrata in una fase di recessione.

In proposito il vicepresidente del Consiglio italiano Luigi Di Maio ha affermato che i 29 contratti stipulati (due terzi di carattere istituzionale) hanno un valore di 2,5 miliardi di euro ma il loro potenziale in futuro potrebbe salire fino a 20 miliardi.

Il leader 5S, che spera in un sensibile incremento delle esportazioni verso Pechino nei prossimi anni, ha assicurato che Roma non ha nessuna intenzione di nuocere ai propri partner occidentali ma al contempo deve pensare “prima all’Italia”. Il ministro del Lavoro ritiene che il suo paese non stia facendo altro che cercare di recuperare il ritardo cumulato su Germania e Francia nelle esportazioni verso il gigante asiatico.

In ogni caso l’adesione al progetto infrastrutturale cinese non fa l’unanimità all’interno della compagine governativa. L’altro vicepresidente del Consiglio, il leghista Matteo Salvini – la cui assenza alla cena di venerdì al Quirinale in onore del presidente cinese non è passata inosservata – ha infatti messo in guardia sui rischi di “colonizzazione del mercato italiano da parte della Cina”.

Al termine dei colloqui a Roma con Giuseppe Conte e Luigi Di Maio, Xi Jinping è volato a Palermo per una visita di carattere privato. Domenica il suo viaggio europeo proseguirà a Monte Carlo e successivamente a Parigi dove martedì incontrerà il presidente francese Emmanuel Macron, la cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker

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