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Difficile accedere al mercato americano

Joseph Deiss a Lugano per fare il punto alle relazioni economiche con gli Stati Uniti swissinfo.ch

Il consigliere federale Joseph Deiss ha tracciato a Lugano un bilancio sulle relazioni economiche tra Svizzera e Stati Uniti.

Invitato dalla Camera di commercio americano-svizzera, il ministro non ha nascosto le difficoltà in campo. Ma l’obiettivo di giungere ad un accordo rimane intatto.

“A Davos io e il delegato americano al commercio Rob Portmann – dice a swissinfo Joseph Deiss – abbiamo deciso di continuare le discussioni. Prima di tutto per non sprecare il lavoro fatto finora e per mantenere intatte le cose acquisite. In secondo luogo perché Stati Uniti e Svizzera sono interessati ad andare nella direzione di un accordo”.

“Non è detto che riusciremo subito ad imbastire un accordo di libero scambio esaustivo, ma siamo determinati a terminare questi colloqui su un successo, anche parziale”.

Certo, perché le difficoltà non sono poche: dalle misure sulle importazioni per combattere il terrorismo all’ottenimento di un permesso di lavoro a corto-medio termine per personale qualificato. Per non parlare del complesso sistema in campo assicurativo.

Un nuovo incontro prima dell’estate

Per permettere a Svizzera e Stati Uniti di stilare un elenco di settori e temi su cui si potrebbero eventualmente avviare dei negoziati, i due paesi hanno creato un “Forum commerciale e di investimenti”.

L’obiettivo è di confrontare le diverse opzioni ed esigenze per stabilire il prima possibile che tipo di accordo, di interesse comune, può essere preso in considerazione.

“Il consiglio federale – ricorda Deiss – mi ha incaricato di avviare e continuare le consultazioni con gli USA in vista dell’ottenimento di un accordo di libero scambio, o di un accordo simile. Incontrerò Portmann prima dell’estate, in modo tale da poter presentare al Consiglio federale la situazione”.

“Attualmente le condizioni per assicurare il successo dei negoziati non ci sono. Del resto quando si avviano, bisogna anche prepararsi al fallimento. Ma ho la sensazione che tanto la Svizzera quanto gli Stati Uniti siano consapevoli dell’importanza delle relazioni economiche tra i due paesi e delle possibilità di svilupparle ulteriormente. Guardo dunque al futuro con fiducia”.

Più in là con l’Unione europea

Se da un lato Berna sta negoziando con gli USA, d’altro lato sta però vagliando anche la possibilità di un accordo di libero scambio con l’Unione europea (UE) in campo agricolo: non c’è il rischio di incompatibilità?

“Stiamo redigendo un rapporto – risponde Deiss – sulle conseguenze che potrebbe avere un simile accordo con l’UE e sulle questioni di compatibilità. Nulla è ancora stato deciso. Ma se si è creativi si trovano sempre delle soluzioni che permettono di trovare un consenso su questioni complesse”.

“Ricordo inoltre che con l’UE non partiamo da zero: nel settore agricolo ci sono già dei precisi accordi bilaterali. All’inizio di quest’anno, inoltre, abbiamo anche armonizzato la nostra legislazione in campo alimentare per i prodotti lattieri”.

Con l’UE il ventaglio della liberalizzazione in campo agricolo è dunque già piuttosto ampio. “Dobbiamo ora stabilire – sottolinea Deiss – quali sono i margini per giungere ad una liberalizzazione totale”.

Orizzonti a tutto campo

Ma la Svizzera guarda anche più lontano, lo dimostrano le consultazioni avviate con una serie di paesi. “Abbiamo appena ratificato un accordo con la Tunisia, firmato un accordo con la Corea del Sud, che è uno dei 10 paesi più importanti economicamente. Terminati, inoltre, anche i negoziati con l’Unione dell’Africa del Sud”.

E il ministro dell’economia continua l’elenco: “Abbiamo anche avviato dei contatti con il Giappone. Al ministro cinese dell’economia ho proposto io stesso delle consultazioni con l’AELS. Ho fatto la stessa proposta all’India, che ha accettato”. La Svizzera, insomma, allarga il più possibile gli orizzonti e non sta a guardare.

swissinfo, Françoise Gehring Lugano

Nell’ambito dell’Associazione europea di libero scambio, la Svizzera ha sottoscritto accordi commerciali con 14 paesi: Bulgaria, Cile, Israele, Giordania, Croazia, Libano, Marocco, Macedonia, Messico, Autorità palestinese, Romania, Singapore, Tunisia e Turchia.
Con l’Unione europea e con le Isole Faröer esiste un accordo bilaterale.
Attualmente sono in corso discussioni esplorative con il Giappone.

Dopo la Germania, gli Stati Uniti sono la seconda destinazione delle esportazioni svizzere nel mondo, per una cifra che si aggira attorno ai 17,2 miliardi di franchi.

Attualmente le condizioni per raggiungere un accordo generale di libero scambio tra Svizzera e Stati Uniti non ci sono ancora. L’obiettivo è di puntare ad accordi settoriali.

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