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La Svizzera tra i più severi

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In Europa occidentale, 12 paesi su 15 permettono la diagnosi preimpiano (DPI), taluni da 20 anni, come la Spagna, il Regno Unito e la Francia. La Germania è stata l'ultima ad autorizzare la diagnosi sugli embrioni, nel 2011.

In Italia, invece, la DPI era praticata fino al 2004, quando è stata introdotta una modifica legislativa che la vieta. Ciò è valso una condanna del Belpaese da parte della Corte europea dei diritti umani.

Oltre alla DPI, nove paesi consentono già la tipizzazione HLA (Human Leucocyte Antigens), una tecnica simile che consente la selezione di un embrione immunocompatible con un fratello o una sorella con una grave malattia. Il futuro bambino potrà quindi servire da donatore di cellule staminali per aiutare il fratello o la sorella. Si parla in questo caso di “bebè medicamento” o “bebè salvatore.”

In cinque paesi, la legge cita espressamente il DPI anche come metodo per la scelta del sesso del nascituro, ma esclusivamente per prevenire le malattie ad esso correlate. Nonostante la restrizione legislativa, uno studio citato nel messaggio del governo elvetico relativo alla modifica della legge svizzera stima che in Europa la DPI viene eseguita nel 2% dei casi, al fine di scegliere il sesso, senza che vi sia alcuna correlazione con una malattia. Negli Stati Uniti, dove la pratica è molto più liberale, questa proporzione sarebbe addirittura del 10%.

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