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Depositata controversa iniziativa sugli stranieri

Keystone

Più di 210mila persone hanno firmato l'iniziativa popolare per espellere dalla Svizzera gli stranieri che commettono un delitto. Testo e firme sono stati depositati venerdì alla Cancelleria federale.

Governo e parlamento devono ora pronunciarsi sulla proposta, la cui validità giuridica solleva qualche perplessità.

Promotrice dell’iniziativa, l’Unione democratica di centro (UDC, destra nazional-conservatrice) ha riunito le sottoscrizioni senza difficoltà in tempi rapidi. Il primo partito della Svizzera avrebbe infatti avuto tempo fino al 10 gennaio 2009 per raccogliere le 100mila firme necessarie per la riuscita della sua iniziativa.

A tambur battente

Con quasi un anno di anticipo, venerdì ne ha depositate 210’770 validate dai Comuni. I rappresentanti dell’UDC hanno peraltro precisato di averne raccolte più di 233mila, ma di aver rinunciato a farle validare tutte, poiché disponevano già di più del doppio del necessario.

Il testo chiede che vengano privati del permesso di soggiorno in Svizzera tutti gli stranieri condannati “per omicidio intenzionale, violenza carnale o un altro grave reato sessuale, per un reato violento quale ad esempio la rapina, per tratta di esseri umani, traffico di stupefacenti o effrazione; o hanno percepito abusivamente prestazioni delle assicurazioni sociali o dell’aiuto sociale”.

Le persone espulse non dovrebbero inoltre poter rimettere piede sul territorio elvetico per un periodo di 5-15 anni o, in caso di recidiva, di 20 anni.

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Questo contenuto è stato pubblicato al L’iniziativa popolare permette ai cittadini di proporre una modifica della Costituzione. Per essere valida, deve essere sottoscritta da almeno 100’000 aventi diritto di voto nello spazio di 18 mesi. Il Parlamento può decidere di accettare direttamente l’iniziativa. Può pure rifiutarla o preparare un controprogetto. In ogni caso viene comunque organizzato un voto popolare. Per essere…

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Disposizione vincolante

Il direttore dell’Ufficio federale della migrazione (UFM) Eduard Gnesa giovedì ha garantito che i suoi servizi sono determinati a sfruttare l’intero margine di manovra che permette l’espulsione.

Ma l’UDC ha ribadito venerdì che la sua iniziativa popolare resta la
soluzione migliore. Mentre l’attuale diritto, per il rinvio, prevede la possibilità di espulsione, il testo dell’iniziativa ne fa una disposizione vincolante. Non si tratta più di un provvedimento di polizia degli stranieri lasciato al libero arbitrio dei cantoni, bensì di una pena inflitta da un giudice, ha sottolineato il presidente del partito Ueli Maurer.

Per il parlamentare Jean-François Rime, l’iniziativa si prefigge di “far rispettare nuovamente le leggi e le regole del nostro paese. La Svizzera – ha aggiunto – non deve diventare l’eldorato dei criminali stranieri”. “L’iniziativa rafforza la posizione degli stranieri corretti, integrati e lavoratori”, ha aggiunto il deputato friburghese.

Un manifesto al centro delle polemiche

La tematica è stata aspramente dibattuta nella campagna per le elezioni federali dello scorso autunno. A scatenare le polemiche è stato soprattutto il controverso manifesto sul quale erano raffigurate pecore bianche che buttavano fuori a calci dal territorio elvetico una pecora nera.

Anticostituzionale?

La parola passa ora al governo e al parlamento chiamati ad esaminare la validità giuridica del testo e a prendere posizione sull’iniziativa. Vari giuristi hanno espresso dei dubbi che l’iniziativa sia formalmente valida e possa dunque essere sottoposta al voto popolare. A loro avviso, viola regole imperative del diritto internazionale e principi garantiti dalla Costituzione federale e dalla Convenzione europea dei diritti umani.

swissinfo e agenzie

La questione della criminalità degli stranieri, in particolare quella giovanile, è da diverso tempo un tema “caldo” in Svizzera.

Negli ultimi anni diversi casi hanno suscitato un’ampia eco mediatica. Ad inizio febbraio, un giovane ticinese ha perso la vita dopo essere stato picchiato da tre suoi coetanei di origine balcanica mentre stava festeggiando il Carnevale di Locarno.

L’Unione democratica di centro, da tempo molto attiva su questi temi, ha lanciato in piena campagna elettorale l’iniziativa popolare per l’espulsione dei criminali stranieri.

Il testo chiede che gli stranieri che hanno gravemente violato la legge o che hanno ottenuto abusivamente a delle prestazioni sociali vengano espulsi dalla Svizzera, con la proibizione di rientrarvi.

Nella statistica della criminalità giovanile del 2004 sono registrate circa 13’000 persone (su un totale di 945’000 minori tra i 7 e i 17 anni), di cui 4’000 di cittadinanza straniera con permesso di dimora o di domicilio in Svizzera. Il 14% di tutte le condanne sono state pronunciate per reati violenti, il 45% per reati contro il patrimonio e il 36% per infrazioni alla legge sugli stupefacenti. La proporzione di minorenni stranieri oggetto di condanne penali è quasi il doppio rispetto alla quota relativa ai loro coetanei svizzeri (il 2% contro l’1% degli svizzeri).

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