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Gli Irochesi fonte d’ispirazione del federalismo americano e svizzero

The Five Nation Confederacy: Engraving from Father Joseph Francois Lafitau,
akg-images / Science Source

In nessun altro paese al mondo i diritti popolari di democrazia diretta sono così estesi come negli Stati Uniti e in Svizzera. Tra questi due paesi vi è però un’enorme differenza: i cittadini americani non hanno voce in capitolo nelle decisioni di portata nazionale. 

Questo articolo fa parte di #DearDemocracy, la piattaforma per la democrazia diretta di swissinfo.ch.

Una convenzione costituzionale per New York, Obamacare per tutti nel Maine, medicinali a buon mercato per i cittadini dell’Ohio: sono tre delle 27 proposte su cui voteranno gli elettori di nove Stati americaniCollegamento esterno il 7 novembre 2017. 

In quasi tutti gli Stati membri degli USA gli emendamenti costituzionali devono essere approvati direttamente dall’elettorato. L’unica eccezione è il Delaware. Inoltre, in più della metà dei cinquanta Stati i cittadini possono far ricorso a iniziative popolari e referendum per esigere dei cambiamenti. 

I diritti popolari della democrazia diretta e democratica sono fortemente ancorati anche a livello locale: “La partecipazione dei cittadini è un elemento centrale della nostra democrazia”, sottolinea Dane Waters, capo del Centro di ricerca per la democrazia direttaCollegamento esterno  presso la University of Southern California. “Attualmente i temi più importanti in votazione riguardano il sistema sanitario, la liberalizzazione della marijuana e la protezione degli animali”. 

Gemelli, separati dalla nascita

Attraverso referendum e iniziative popolari, la democrazia diretta moderna caratterizza la vita politica quotidiana degli Stati Uniti, come quasi nessun altro paese del mondo, ad eccezione della Svizzera. 

Non è una coincidenza, in quanto questi due Stati, così diseguali, si sono fortemente influenzati in passato. “Siamo come dei gemelli cresciuti in famiglie diverse fin dalla nascita, ma con uno stretto rapporto tra di loro”, rileva il politologo svizzero Andreas Gross.

Lo incontro al Wilson CenterCollegamento esterno di Washington, sulla Pennsylvania Avenue, a due passi dalla Casa Bianca. Il centro di studi è dedicato a Woodrow Wilson, presidente degli Stati Uniti d’America dal 1913 al 1921. 

Altri sviluppi

Grazie al sostegno finanziario dell’Europa Institut dell’Università di Zurigo, Andreas Gross vi sta svolgendo una ricerca in vista della pubblicazione di un libro dedicato all’ispirazione reciproca e al trasferimento di idee tra gli Stati Uniti e la Svizzera. “Possiamo imparare molto l’uno dall’altro”, afferma l’ex deputato zurighese. “Qui nella biblioteca dell’ex presidente americano, sostenitore dei diritti popolari della democrazia diretta, ho accesso a tutti gli scritti e i libri sul mio argomento di ricerca”. 

Gli Irochesi come fonte di idee 

Storicamente, la Svizzera si è ispirata agli Stati uniti per edificare il suo sistema federale, mentre gli Stati Uniti hanno guardato verso la Svizzera per costruire il loro modello di democrazia diretta. “Tuttavia, né gli americani né gli svizzeri sono considerati gli inventori di questi importanti elementi dei sistemi politici odierni”, fa notare Andreas Gross. 

Oggi si ritiene accertato che Benjamin Franklin – uno degli ultimi padri fondatori degli Stati Uniti d’America – si sia ispirato alla Federazione degli indiani irochesiCollegamento esterno

“Se sei diverse tribù di indiani selvaggi riescono a mettere in piedi una tale alleanza, non dovrebbe essere impossibile formare uno Stato federale per dieci o più colonie inglesi”, ha spiegato Franklin al Congresso di Albany nel 1754. Trentatré anni dopo, alla decisiva Convenzione costituzionale di Filadelfia, riuscì a far adottare il sistema federale dai nuovi Stati uniti. 

Democrazia diretta, un’idea francese 

La nascita dei diritti popolari della democrazia diretta è legata invece in buona parte allo studioso francese Nicolas de Condorcet. Alla Convenzione costituzionale del 1792, il marchese dichiarò che “la Repubblica deve avere cittadini attivi e personalmente impegnati”. 

Per questo motivo ha proposto il diritto di iniziativa popolare. Questo strumento di partecipazione politica, come lo stesso Condorcet, non è sopravvissuto alle turbolenze che hanno avuto luogo negli anni seguenti in Francia. A tutt’oggi la Costituzione francese non riconosce il più forte dei diritti di democrazia diretta. 

L’impulso democratico di Condorcet ha trovato invece un terreno fertile nella vicina Svizzera. Inizialmente, il diritto di iniziativa popolare è stato introdotto in quasi tutti i Cantoni insieme al referendum (diritto di veto del popolo). Nel 1891 è stato ancorato anche nella Costituzione federale. 

Viaggio di studio della democrazia in Svizzera 

Questi sviluppi pacifici ed evolutivi della democrazia moderna hanno interessato anche i giornalisti americani alla fine del XIX secolo. Alcuni di loro si sono recati a quei tempi in Svizzera per un viaggio di studio sulla democrazia. 

In articoli di giornale e libri, il giornalista J. W. Sullivan ha descritto il “modello svizzero” di democrazia diretta in modo così avvincente da plasmare ben presto il dibattito sulle riforme politiche negli Stati Uniti. “Vogliamo un governo votato alla discussione (‘Government by discussion’)”, ha scritto nel 1892 il politico conservatore Nathan Cree, chiedendo l’introduzione di diritti popolari di democrazia diretta a livello nazionale. 

Dibattito USA-Svizzera a Washington 

Gli oltre 320 milioni di cittadini americani attendono però ancora oggi questo strumento democratico. “La possibilità di una partecipazione diretta dell’elettorato nelle decisioni a livello federale renderebbe superflua un’elezione di protesta, come quella di Donald Trump”, ritiene Dane Waters. 

L’esperto americano ha partecipato a metà ottobre, insieme a Andreas Gross, a un dibattito pubblico presso l’Ambasciata svizzera a Washington, dedicato al tema “Direct and Participatory Democracy: Can it Really Change America?” (La democrazia diretta e partecipativa può davvero cambiare gli Stati uniti?”). L’ambasciatore svizzero Martin Dahinden ha spiegato che “la democrazia diretta svizzera non è un prodotto di esportazione, ma potrebbe benissimo servire da ispirazioneCollegamento esterno”.  

La strada verso una democrazia diretta a livello nazionale rimane, in ogni caso, ancora molto lunga negli Stati uniti. Per apportare una modifica costituzionale sarebbe necessaria una maggioranza di due terzi al Senato e alla Camera dei rappresentanti. L’emendamento dovrebbe inoltre venir ratificato da almeno 38 dei 50 Stati membri.

Traduzione di Armando Mombelli

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