Prospettive svizzere in 10 lingue

Democrazia diretta in rete per la Quinta Svizzera

Keystone

Tecnologia moderna e spirito confederale: con questa miscela, Ginevra e Basilea lanciano un progetto di e-voting per svizzeri all'estero. Il passo dovrebbe dare un impulso decisivo alla generalizzazione del voto elettronico, rivendicato dagli espatriati.

I cantoni di Basilea Città e Ginevra, d’intesa con la Cancelleria federale, il 15 giugno hanno firmato a Berna una convenzione che consente al primo di utilizzare il software per il voto elettronico del secondo, che lo ha sperimentato con successo. L’intesa regola gli aspetti organizzativi, giuridici, finanziari e tecnici.

A meno di un improbabile veto del governo elvetico, la diaspora ginevrina potrà esercitare i diritti politici tramite internet già a partire dalla votazione federale del 27 settembre, mentre gli espatriati basilesi potranno farlo da quella del 29 novembre.

Il 2009 segna dunque l’inizio di una nuova era per la Quinta Svizzera che da anni chiede l’introduzione dell’e-voting. Un progresso sottolineato, nel corso della cerimonia per la firma dell’accordo, dalla cancelliera federale Corina Casanova, che ha parlato di “una prima mondiale” e di “una pietra miliare”, di cui si è detta “fiera”.

Dopo aver ricordato l’esito positivo dei test effettuati dal 2001 dai tre partecipanti – Ginevra, Neuchâtel e Zurigo – al progetto pilota di e-voting coordinato dalla Cancelleria federale, Corina Casanova ha lodato i due piccoli cantoni che ora, con la loro cooperazione, hanno “un piccolo, ma significativo vantaggio sugli altri”.

Un impulso decisivo

La cancelliera federale ha pure espresso la convinzione che questa collaborazione sarà uno stimolo per altri cantoni. Quando ci si incammina su terreni inesplorati, vi sono sempre incertezze ed esitazioni. Ma quando la strada è stata spianata, anche gli altri si mettono in moto e seguono rapidamente, ha detto fiduciosa a swissinfo.

Un ottimismo condiviso anche dal direttore dell’Organizzazione degli svizzeri all’estero (OSE) Rudolf Wyder, secondo il quale la convenzione fra Basilea e Ginevra è un segnale che avrà effetti incentivi su altri cantoni. Del resto, Berna e Uri sono già in trattative avanzate con Ginevra per raggiungere un accordo analogo, ha indicato Michel Warynski, direttore dell’organizzazione dei sistemi informatici e dello spoglio centralizzato del cantone lemanico.

Contatti sono pure stati presi da altri cantoni. I Grigioni, che hanno già preparato le basi necessarie per l’introduzione dell’e-vote, stanno esaminando se usufruire del software ginevrino o di quello zurighese, ha aggiunto Corina Casanova.

L’unione fa la forza

La Confederazione coordina, ma non impone nulla. Ognuno è libero di decidere se concludere una convenzione con Ginevra, Zurigo o Neuchâtel. Quest’ultimo ha un sistema fortemente orientato sul proprio sportello amministrativo virtuale, Zurigo ne ha uno sviluppato da una società privata, mentre noi abbiamo sviluppato il nostro, ha spiegato Warynski.

Queste sinergie presentano diversi vantaggi, ha rilevato il cancelliere dello Stato di Ginevra Robert Hensler. Permettono di contenere i costi, acquisire esperienza, individuare eventuali inconvenienti e valorizzare i vantaggi, estendere a breve termine il voto elettronico alla Quinta Svizzera e lanciare il dibattito politico per la introduzione in tutta la Confederazione.

Altri paesi hanno già intrapreso questa via. La particolarità elvetica è però di avere “una forte legittimità e un forte sostegno popolare”, ha aggiunto Hensler, ricordando che i ginevrini in febbraio hanno approvato l’iscrizione del voto elettronico nella Costituzione cantonale con il 70% dei suffragi.

Lungimiranza e pragmatismo

Questo progetto consente di “tessere nuovi legami” fra i cantoni e contribuisce “a costruire la Svizzera del 21° secolo”. Culla della democrazia diretta, la Confederazione deve fare tutto il possibile affinché anche gli svizzeri all’estero possano partecipare attivamente alla vita politica, ha lanciato il cancelliere ginevrino.

Una sfida alla quale questa nuova convenzione dà “una risposta pragmatica”, gli ha fatto eco la sua omologa basilese Barbara Schüpbach, elogiando “la lungimiranza e il grande coraggio” dei precursori che hanno lanciato il progetto pilota.

Costoro “non hanno solo dovuto risolvere problemi informatici, ma anche guadagnarsi la fiducia sulla sicurezza” del voto in rete. Un’opera pionieristica che ha fatto da battistrada. Adesso il cammino per gli altri cantoni sarà più facile.

Sonia Fenazzi, swissinfo.ch

Il voto elettronico sta molto a cuore agli svizzeri dell’estero. Infatti, il voto per corrispondenza non permette sempre a tutti gli espatriati iscritti nei registri elettorali di ricevere tempestivamente il materiale con le spiegazioni né di fare pervenire per tempo la propria scheda in Svizzera.

I cantoni di Ginevra, Neuchâtel e Zurigo hanno effettuato una serie di test fra il 2001 e il 2005, nella prima fase del progetto pilota di e-voting, coordinato dalla Confederazione.

I risultati positivi di queste esperienze hanno consentito di far partecipare ai test, nel 2008 e nel 2009, anche svizzeri dell’estero.

Nel frattempo altri cantoni hanno mosso i primi passi in questa direzione, preparando le basi legali ed esplorando le possibilità di collaborazione con i tre “pionieri”.

Tali trattative hanno portato alla Convenzione fra Ginevra e Basilea Città, che consentirà agli espatriati del cantone renano di votare tramite il web per gli scrutini federali, dal 29 novembre 2009.

Alla fine del 2008, c’erano 676’176 cittadini elvetici residenti fuori dalla Confederazione, pari al 10% della popolazione svizzera.

In totale, sui registri elettorali svizzeri erano iscritti 124’399 svizzeri dell’estero.

Fra questi, circa 16’000 erano iscritti sui registri ginevrini, e circa 6’000 su quelli basilesi.

In conformità con gli standard di JTI

Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative

Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.

Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR