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Votare in sicurezza durante la pandemia, sempre più apprezzato il voto per posta

Una persona consegna pacchi di schede
Aumento della domanda. Consegna del materiale di voto al servizio postale degli Stati Uniti prima della spedizione agli elettori. (Ottobre 2020 Columbia, Ohio) Copyright 2020 The Associated Press. All Rights Reserved

Controversie a parte, quest'anno gli statunitensi hanno votato per corrispondenza come mai prima. La crisi del nuovo coronavirus è una delle ragioni. Recarsi ai seggi è diventato rischioso e votare a distanza offre una soluzione – e questo in tutto il mondo. Una panoramica.

Una cosa è certa: il 2020 passerà alla storia come un anno particolarmente movimentato dal punto di vista della democrazia. A causa della pandemia (o forse nonostante essa) gli equilibri di potere in diversi Paesi sono cambiati. Le ripercussioni si sono fatte sentire nelle strade – teatro di movimenti di protesta in molti Stati autoritari – e nelle urne.

È interessante notare in che modo la crisi del coronavirus ha influenzato il funzionamento delle democrazie – e quali misure possono essere usate per promuovere la partecipazione dei cittadini nella formazione delle opinioni, nelle votazioni e nelle elezioni.

È chiaro che il voto tradizionale presso i seggi elettorali è più difficile del solito in un periodo di distanza fisica e quarantena. In molti casi è complicato mettere in atto le necessarie misure di protezione e i gruppi a rischio della popolazione preferiscono restare a casa.

Come affrontano queste sfide i diversi Paesi? Diamo un’occhiata alle statistiche e agli studi sui casi concreti.

La partecipazione è più bassa, ma non ovunque

Il seguente grafico fornisce una panoramica di come l’affluenza alle urne per le elezioni tenutesi dopo l’inizio della pandemia è cambiata rispetto agli anni precedenti.

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Nella maggior parte di queste elezioni, è stata registrata un’affluenza inferiore alla media. Ma non ovunque. In alcuni Paesi si è assistito a una partecipazione significativamente più alta rispetto agli anni precedenti. Per quali ragioni?

Quando, cosa e come: fattori decisivi

L’Istituto internazionale per la democrazia e l’assistenza elettorale (International IDEACollegamento esterno)  – un’organizzazione governativa internazionale basata a Stoccolma – ha identificato tre aspetti che favoriscono un alto tasso di partecipazione alle votazioni anche nelle circostanze attuali.

  • Il momento della votazione. Questo spiega l’alto tasso registrato in Slovacchia, Togo e Israele. Le elezioni si sono svolte agli inizi della pandemia, quando in questi Paesi i casi di contagio individuati erano pochi.
  • Il contesto politico della votazione. Questo aspetto ha avuto un ruolo in Montenegro e Polonia. Ambedue le elezioni erano considerate molto significative dalla popolazione e sono state molto combattute, il che ha avuto un effetto positivo sul tasso di partecipazione.
  • La gestione concreta della votazione. Durante una pandemia, è molto importante minimizzare il rischio di contagio nelle procedure elettorali. Le elezioni parlamentari tenutesi in Corea del Sud in aprile sono considerate esemplari. Mentre altri Paesi hanno posticipato le elezioni previste in questa fase, lo Stato asiatico ha registrato un record di affluenza alle urne. 

L’esempio sudcoreano

La Corea del Sud ha ottenuto questo risultato grazie a diverse misure concrete.

“Il quadro che sembra emergere è che il voto per corrispondenza sta crescendo e sta diventando sempre più importante”.

Peter Wolf, International IDEA

In precedenza, solo un gruppo molto ristretto di persone aveva il diritto di partecipare alle votazioni per corrispondenza e poteva farlo solamente dopo essersi registrato presso le autorità competenti con largo anticipo. La procedura è stata semplificata e i criteri per poter votare per posta sono stati estesi, ad esempio ai pazienti ricoverati in ospedale o a chi si trovava in quarantena o in confinamento.

In più, le autorità hanno permesso due scadenze supplementari per il voto anticipato e hanno introdotto rigorose misure di protezione ai seggi elettorali. Per rassicurare l’elettorato, hanno inoltre dato molto peso alla trasparenza delle procedure e agli scambi con la popolazione.

Questo comportamento ha dato buoni risultati. Il tasso di partecipazione è stato del 13% più elevato rispetto alla media dell’ultima decade.

Partecipazione record anche in Svizzera

Anche in Svizzera, quasi il 60% degli aventi diritto hanno partecipato alle votazioni popolari tenutesi a fine settembre. È il quinto tasso più elevato dall’estensione del suffragio alle donne 50 anni fa.

Tutti e tre gli aspetti menzionati da International IDEA hanno avuto un ruolo:

La tempistica: in settembre, la pandemia in Svizzera sembrava essere sotto controllo, almeno nella percezione della gente. Nonostante gli avvertimenti degli esperti, la popolazione era relativamente tranquilla.

Il contesto: poiché la votazione prevista in primavera era stata posticipata a causa della pandemia, ben cinque oggetti erano in esame, alcuni dei quali considerati particolarmente controversi.

Voto senza rischi: in Svizzera, il voto per corrispondenza è diffuso e accettato dalla popolazione. Si calcola che in media oltre il 90% dei votanti vi ricorra e in settembre questa percentuale è stata del 95% in molti cantoni. Questo è anche dovuto al fatto che molte autorità cantonali hanno esplicitamente raccomandato di votare per corrispondenza.

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Elezioni per corrispondenza: un’alternativa benvenuta, ma non una panacea

L’equazione “ampio accesso al voto per corrispondenza durante la pandemia = maggior tasso di partecipazione” è dunque corretta? Sì e no.

Anche al di fuori della Svizzera la tendenza a ricorrere al voto per corrispondenza diventa sempre più evidente. Un esempio è il Land tedesco della Baviera. In marzo, in occasione del primo turno delle elezioni, gli aventi diritto hanno potuto scegliere se recarsi al seggio elettorale o votare per corrispondenza. Nel secondo turno, per decisione delle autorità, solo il voto per posta era permesso, ed è stato registrato un tasso di partecipazione del 59,5%, leggermente più alto di quello del primo turno (58,8%).

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Nella capitale austriaca Vienna la situazione è diversa. Nonostante le ampliate opportunità di votare per corrispondenza in occasione delle elezioni comunali l’11 ottobre, il tasso di partecipazione è stato del 10% inferiore rispetto a cinque anni fa. Tuttavia, la richiesta di documentazione per il voto per corrispondenza è raddoppiata. In più, degli studi suggeriscono che alcuni votanti sono stati alla larga dai seggi per ragioni politiche, non a causa della pandemia.

Peter Wolf, che osserva le elezioni per conto di International IDEA, spiega: “Il quadro che sembra emergere è che il voto per corrispondenza – dove è disponibile – sta crescendo e sta diventando sempre più importante, indipendentemente dall’aumento o dal calo del tasso di partecipazione”.

Questo è ciò che stiamo osservando in questi ultimi giorni prima delle presidenziali statunitensi. Mai come quest’anno così tanti americani hanno scelto di votare per posta.   

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Traduzione dal tedesco, Zeno Zoccatelli

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