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Delizie letterarie da assaggiare

Una riproduzione di Magritte, Le Sorcier, all'esposizione su letteratura e cucina organizzata dal Museo dell'alimentazione swissinfo.ch

L’Alimentarium di Vevey propone al pubblico di gustare una selezione dei migliori brani della letteratura europea dedicati alla cucina e all’alimentazione.

L’esposizione “Lectures gourmandes” è un ricco banchetto di assaggi della condizione umana.

Presentare un’esposizione sulla letteratura, senza far vedere nemmeno un libro. È la strana sfida che l’Alimentarium, il Museo dell’alimentazione di Vevey, ha voluto lanciare a se stesso e ai suoi visitatori.

Anche con un tema allettante, come delle “Lectures gourmandes”, letture golose o ghiottonerie letterarie, non è facile attirare qualcuno a leggersi un libro in un museo, quando si può rimanere comodamente seduti a casa propria.

L’Alimentarium ha scelto quindi di trasportare il pubblico da una sala all’altra con una serie di istallazioni audio e video che invitano ad assaggiare alcune golosità della letteratura e del cinema europei.

Cultura gastronomica

Cultura e gastronomia sono due piacere alquanto affini. I grandi cuochi vengono paragonati facilmente a degli artisti. E i buongustai, che assaggiano i loro piatti, sembrano spesso dei critici che ammirano e giudicano con una certa preziosità delle opere d’arte.

D’altronde, in Europa si parla spesso e volentieri di cultura gastronomica. E non solo quando si vuole differenziarsi dai nordamericani e dalla loro cucina precotta e obesa.

Ma, questa volta, l’Alimentarium non ha voluto partire dall’alimentazione per avvicinare il pubblico alla storia e alla culture mondiali, come cerca di fare invece nella sua esposizione permanente.

L’obbiettivo del Museo, con questa mostra aperta fino al gennaio del 2005, è piuttosto quello di partire dalla letteratura per confrontare il visitatore ai numerosi risvolti antropologici e psicologici dell’alimentazione.

“Il nostro scopo è soprattutto di permettere di sentire o di ritrovare delle cose di cui non siamo più coscienti, dal momento che fanno parte della nostra vita quotidiana”, spiega Ngo Van Da, curatore della mostra.

Le fiabe

Dall’Antichità fino ai nostri giorni, il cibo non ha mai smesso di interessare e tormentare anche i maestri dell’arte, dai poeti ai pittori, fino ai cineasti.

Con una quarantina di brani letterari e una decina di film, la mostra Lectures gourmandes rievoca in 7 capitoli i molteplici e complessi rapporti tra l’uomo e la sua alimentazione, giocando spesso su realtà contrapposte.

L’esposizione comincia dalle fiabe, dove la fame e il cibo svolgono spesso un ruolo di protagonista. Basta pensare all’ingordo lupo di Cappuccetto rosso, all’orco di Pollicino o alla casa di marzapane, biscotti e cioccolato di Hansel e Gretel.

Latte e sangue

Poi la mostra entra nel vivo con il tema “Latte e sangue”, che oppone il mondo materno, portatore di vita, alla società maschile, spesso assassina.

Da una parte Dracula, che toglie la vita succhiando sangue, nel racconto di Bram Stoker, e dall’altra un seno offerto da una donna ad un giovane uomo affamato, nella novella “Idillio” di Maupassant.

E il seno abbandona facilmente il suo ruolo alimentare per diventare un oggetto sessuale, magari ossessionante. Come nel film “Tutto quello avreste voluto sapere sul sesso”, dove Woody Allen tenta di allontanare con un crocifisso, invece del vampiro, la tentazione di un seno gigantesco che non smette di crescere.

Pane e vino” di Ignazio Silone, “Il pranzo di Babette” di Karen Blixen o “Viridiana” di Luis Bunuel“ offrono invece l’occasione di rivivere l’atmosfera del pranzo, che può assumere una funzione di cerimonia rituale, ma anche di rivolta contro questi riti sociali o religiosi.

Totem e tabù

La necessità di distinguere cibi sani e pietanze pericolose ha spinto i popoli a fissare continuamente regole alimentari. Col passare del tempo queste regole si sono trasformate non di rado in dogmi o simboli che riflettono l’immagine e i valori di una civiltà.

Così, gli alimenti più innocui, a cominciare dalle mele, sono diventati, di volta in volta, simboli di piacere e perfino di peccato, di generosità o di avidità, di proibizione o di trasgressione.

Lo ricorda il capitolo dell’esposizione intitolato “Totem e tabù”, che propone, tra l’altro, di gustare dei brani delle opere di Ovidio, Antonio Tabucchi, Raymond Queneau, Heinrich Heine, Samuel Beckett, Marinetti e Jonathan Swift.

Grassi e magri

Poi “Nella lotta tra grassi e magri” la mostra affronta l’incessante e drammatico scontro per il cibo quotidiano, che oppone inevitabilmente abbienti e affamati.

L’abbondanza e la fame sono sempre stati dei temi che hanno ispirato la letteratura, come ricordano i passaggi del “Ventre di Parigi” di Emile Zola o “Il quarto libro” di Rabelais.

Ma anche la “Febbre dell’oro” di Charlie Chaplin, dove il piccolo uomo è costretto a mangiarsi una scarpa, o “Satiricon” di Federico Fellini, che mette in scena un banchetto opulento.

Sesso e pudore

“Il sesso nella cucina” esalta invece lo stretto legame che unisce alimentazione, sessualità e arte. Dalla cucina afrodisiaca di Maupassant in “Bel-Ami” fino ad un erotismo cannibale di Italo Calvino in “Sotto il sole giaguaro”.

Dopo uno sguardo alle metamorfosi della materia nella “Nuova cucina”, l’esposizione si conclude con la “Fine della golosità”, dove il cibo digerito ed espulso diventa un tabù e un oggetto di vergogna.

Un paradosso illustrato molto bene da Luis Bunuel nel “Fantasma della libertà”, che ridicolizza questo senso del pudore mostrando un gruppo di persone riunite attorno ad un tavolo, per defecare. Per mangiare, chiedono scusa e si rinchiudono vergognosamente in uno stanzino.

“Il tema dell’alimentazione è come un pozzo senza fondo che riflette la condizione umana”, sottolinea giustamente il curatore dell’esposizione, Ngo Van Da.

swissinfo, Armando Mombelli

1985, apertura dell’Alimentarium a Vevey.
2000, il Museo dell’alimentazione viene interamente rinnovato.
2003, 60’000 persone hanno visitato le esposizioni.

L’esposizione temporanea “Lectures gourmandes” propone di ascoltare una quarantina di testi della letteratura europea e di vedere una decina di film dedicati al tema dell’alimentazione.

La mostra è divisa in 7 capitoli che evidenziano i complessi rapporti tra l’uomo e la sua alimentazione: dalla fame all’abbondanza, dalla cucina afrodisiaca al cannibalismo, dalla sacralità del cibo ai tabù alimentari.

Le delizie letterarie possono essere assaggiate all’Alimentarium di Vevey fino al gennaio 2005.

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