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Diminuisce la disoccupazione in Svizzera

Un metalmeccanico al lavoro con le normali protezioni e con la mascherina.
Dopo tre mesi di crescita costante, la disoccupazione è tornata a diminuire. Troppo presto però per parlare di un'inversione di tendenza duratura. Keystone / Alessandro Crinari

Il tasso di disoccupazione in Svizzera è tornato a diminuire nel mese di giugno, scendendo al 3,2% rispetto al 3,4% di maggio e al 3,3% di aprile. In febbraio, prima dell'arrivo del coronavirus, era al 2,5%.

In Ticino il tasso si è attestato al 3,6% (-0,3 punti percentuali rispetto a maggio e +1,2 in confronto a giugno 2019), nei Grigioni al 2,2% (-1,1 e +1,4%). In Ticino – con un tasso che è l’ottavo più elevato della Svizzera – i senza lavoro erano 6185, 431 in meno di maggio ma 2055 in più di dodici mesi prima. A titolo di confronto, la media annua del 2019 è stata di 4773, quella del 2018 di 4953. Tutti dati pubblicati Collegamento esternodalla Segreteria di Stato dell’economia.

I dati si basano sulle persone effettivamente iscritte agli Uffici regionali di collocamento. La definizione è quindi diversa da quella dei disoccupati ai sensi dell’Ufficio internazionale del lavoro (IloCollegamento esterno), che opera attraverso sondaggi e che rende nota la sua stima trimestralmente: l’ultima disponibile – pubblicata a metà maggio – dà la disoccupazione in Svizzera nel primo trimestre al 4,5%. Lo scarto fra i due dati suscita spesso acceso dibattito.

I tassi cantonali più elevati sono registrati da Ginevra (5,0%), nonché da Vaud, Giura e Neuchâtel (tutti al 4,6%), quelli più bassi da Appenzello Interno (1,2), Obvaldo (1,3%) e Uri (1,4%).

Dopo tre mesi di crescita costante, la disoccupazione è quindi tornata a diminuire. È però troppo presto per parlare di un’inversione di tendenza duratura, poiché il mercato del lavoro potrebbe subire gli effetti della chiusura per la lotta al coronavirus. Gli uffici di collocamento stanno assumendo personale perché si aspettano più richieste nei prossimi mesi.

Infatti, è notizia di martedì, i Cantoni prevedono una progressione del numero di disoccupati, soprattutto dopo le vacanze estive. Nelle grandi imprese, infatti, le maggiori ondate di licenziamenti sono previste nel terzo e quarto trimestre del 2020.

Dati storici

Tornando ai dati nazionali, va rilevato che la disoccupazione, nonostante l’aumento vissuto negli ultimi mesi dovuto al Covid-19, rimane a livelli contenuti in prospettiva storica. A titolo di confronto gli ultimi dati di giugno erano stati 3,0% (2015), 3,1% (2016), 2,9% (2017) e 2,3% (2018). Sulla scia della pandemia il tasso ha toccato in maggio un massimo dal febbraio 2017.

Le quote di senza lavoro registrate dalla Segreteria di stato dell’economia sono comunque tradizionalmente basse: negli ultimi 20 anni il valore mensile più elevato è stato del 4,3%, osservato nel gennaio 2004. Va anche sottolineato come i dati sulla disoccupazione non tengano conto di coloro che hanno esaurito il diritto a ricevere le prestazioni e che ad esempio vivono di risparmi o si trovano a beneficio dell’assistenza.

Setacciando in dettaglio le tabelle relative a giugno 2020 emerge che fra i giovani la disoccupazione è del 3,3%; la fascia dei 25-49enni segna 3,5%; i lavoratori ultra 50enni sono al 2,9%.

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tvsvizzera.it/fra con RSI


 

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