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L’epopea del contrabbando

Dalle bricolle ai bagagliai dei SUV

L'epoca del contrabbando 'classico' tra Svizzera e Italia, fatto in particolare di sigarette e caffè, è finita da un pezzo. Il fenomeno non è però naturalmente scomparso. Ha semplicemente assunto nuove forme, meno romantiche e folcloristiche.

Lo scorso ottobre un cittadino italiano domiciliato in Svizzera è stato fermato durante un controllo al valico autostradale di Chiasso Brogeda. Aperto il baule del suo SUV sono comparse, a sorpresa, 16 anguille vive che venivano esportate senza le dovute autorizzazioni. Il trasporto era in violazione della Convenzione sul commercio internazionale delle specie di fauna e flora selvatiche minacciate di estinzione (CITES). È stato contattato l’Ufficio della sicurezza alimentare e di veterinaria a Berna che ha confiscato le anguille per poi lasciarle libere.

Questo è solo un esempio tra i più curiosi dei numerosi interventi che ogni giorno vedono impegnata l’Amministrazione federale delle dogane (AFD) che presidia il confine svizzero. Con i primi anni ’70 e la svalutazione della lira italiana, il periodo del contrabbando tra Italia e Svizzera legato soprattutto al traffico di sigarette cessa improvvisamente. Si entra in una fase in cui i commerci illeciti tra i due paesi non sono più legati in particolare a uno specifico prodotto, ma sono connessi maggiormente a comportamenti illegali di singoli cittadini (come quello dell’improvvido esportatore di anguille) o ad attività assai più gravi legate alla delinquenza comune o alle associazioni criminali organizzate.

È cessata soprattutto la partecipazione e la collaborazione delle popolazioni di confine. Il contrabbando ha definitivamente perso la sua connotazione più romantica e folcloristica e ha riassunto i contorni di un’attività criminosa non più circondata da una tacita e comune accettazione.

L’AFD si occupa di verificare che le merci che varcano la frontiera siano state dichiarate correttamente; inoltre, svolge compiti importanti nell’ambito della sicurezza, della migrazione e contro il traffico di sostanze stupefacenti. Nel corso del 2020, anno di transiti ridotti a causa della pandemia, l’Amministrazione federale delle dogane ha scoperto 7’486 carichi contenenti merce vietata. Sono stati sequestrati più di 800 chilogrammi di sostanze stupefacenti. “Tutto ciò che produce un guadagno può essere contrabbandato”, spiega Luca Cometti dell’AFD. Nel solo Mendrisiotto vengono presidiati 18 punti di entrata. Ogni giorno quasi 180’000 veicoli transitano tra Italia e Canton Ticino. Le bricolle di una volta oggi sono i bagagliai dei Suv che nascondono specie animali protette, abitacoli di automobili imbottiti di droghe sintetiche o cassoni di veicoli commerciali che trasportano immigrati clandestini in transito verso il nord Europa.


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