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L’Italia chiude tutte le scuole

Il premier italiano Conte con la ministra dell istruzione Azzolina
Premier e ministro dell'istruzione prima della conferenza stampa Keystone / Angelo Carconi

A causa dell'emergenza coronavirus il governo italiano ha deciso la chiusura di scuole e università in tutto il Paese da giovedì fino a metà marzo.

Aule virtuali, e-learnig, registri elettronici, anche openday sul web: la sospensione fino al 15 marzo delle attività didattiche in tutta Italia, provvedimento di “contenimento” del contagio da coronavirus preso dal governo è un evento senza precedenti nella storia della Repubblica e coinvolge tutta la filiera, dalle materne agli atenei. Ma da Viale Trastevere l’indicazione, che emerge con forza anche dalla bozza del nuovo Dpcm, è chiara: nessuno dovrà perdere l’anno.

I dirigenti scolastici dovranno attivare, “ove possibile e per tutta la durata della sospensione delle attività didattiche nelle scuole, modalità di didattica a distanza avuto anche riguardo alle specifiche esigenze degli studenti con disabilità”. Sul sito del ministero dell’Istruzione è stata creata una apposita area per dare informazioni alle famiglie e una sezione pensata per consentire a tutte le scuole di realizzare proprio la didattica a distanza. “Mi impegno a far sì che il servizio pubblico essenziale seppur a distanza venga fornito a tutti i nostri studenti”, ha detto la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina.

Ma da giovedì non sarà facile per il mondo della scuola gestire la novità assoluta. Intanto molte realtà, come ad esempio a Roma, approfitteranno della chiusura per risanare gli ambienti, disinfettare le aule in modo da essere pronti il 16 marzo a riprendere le lezioni, se non ci saranno altri provvedimenti di proroga. Sono sospesi, comunque, i “viaggi di istruzione, le iniziative di scambio o gemellaggio, le visite guidate e le uscite didattiche comunque denominate, programmate dalle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado”.

Non si perderà comunque l’anno scolastico

Gli studenti che frequentano scuole chiuse a causa del Coronavirus non perderanno l’anno scolastico, anche se le chiusure dovessero protrarsi. Secondo quanto si apprende nel decreto sul Coronavirus approvato dal Consiglio dei ministri, è stata inserita una norma del ministero dell’Istruzione che deroga al limite dei 200 giorni minimi per la validità dell’anno scolastico.

Aumentano i malati

Sono 2’706 i malati per coronavirus in Italia, con un incremento di 443 persone in più rispetto a martedì e 107 i morti, 28 in più. Il nuovo dato è stato fornito dal commissario Angelo Borrelli nel corso della conferenza stampa alla Protezione Civile.

I guariti dal coronavirus sono 276, 116 in più rispetto a martedì, ha precisato Borrelli. L’aumento è del 72,5%, il maggiore registrato negli ultimi giorni.

Il numero delle vittime in Italia corrisponde al 3,47% del totale dei contagiati. La percentuale dei guariti è invece dell’8,49%.

Ecco riassunto nel tg la questione italiana

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In Ticino non è ancora un’ipotesi

Il primo caso di coronavirus riscontrato in una scuola ticinese si è verificato all’Arti e mestieri di Bellinzona. Lo ha detto il direttore del Dipartimento educazione Manuele Bertoli, che ha aggiunto che 35 allievi e 4 docenti rimasti a stretto contatto con lo studente contagiato sono stati monitorati, di questi 12 sono rientrati a scuola, mentre gli altri 23 allievi e 4 docenti sono stati posti in quarantena. Gli allievi in quarantena potranno continuare a seguire almeno in parte la formazione grazie ai sistemi informatici.

Bertoli ha aggiunto che non risultano al momento altri casi nelle scuole ticinesi, per questo non viene per ora considerata la chiusura delle stesse.

Il medico cantonale ha spiegato perché al momento non si è deciso di chiudere tutte le scuole: “I bambini sono meno soggetti alla malattia, quindi questa misura non sarebbe tanto per proteggere loro, quanto piuttosto per evitare che i bambini trasmettano il virus ai nonni o a parenti anziani e magari malati.”

Intanto in Ticino ci sono al momento 15 casi confermati di coronavirus, a cui si aggiunge il 16esimo che è il milite trovato infetto a un corso di ripetizione.

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