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Una diplomazia fatta anche di arte e di cultura

gruppo di persone in posa
L'ambasciatore italiano in Svizzera Silvio Mignano (al centro) attorniato da alcuni artisti che espongono nella sua residenza. tvsvizzera

Dopo alcuni anni caratterizzati da qualche attrito, le relazioni tra Svizzera e Italia sono tornate più serene. Ma restano alcuni punti da risolvere, in primis l'accordo fiscale dei frontalieri. Abbiamo fatto il punto con l'ambasciatore italiano in Svizzera Silvio Mignano, con cui abbiamo discusso anche di diplomazia culturale, caposaldo della politica estera tricolore.

Al numero 10 della Elfenstrasse, nel quartiere delle ambasciate di Berna, sorge una splendida villa in stile Liberty, con forme che si rifanno anche al neobarocco e al tardo gotico. Come diversi altri edifici di questa zona della capitale, la villa è classificata tra le opere degne di protezione della città di Berna.

Ad accoglierci sulla soglia in questo pomeriggio di inizio maggio vi è l’ambasciatore d’Italia in Svizzera, Silvio Mignano. Da ormai tre anni, questa è la sua casa. Quella di oggi è una giornata un po’ speciale per il diplomatico. Tra poche ore verrà infatti inaugurata la mostra intitolata UpCycle – Quando l’arte inventa il mondoCollegamento esterno.

“Probabilmente è la prima mostra mai organizzata all’interno della residenza di un ambasciatore”, ci dice il critico d’arte Antonello Tolve, che assieme a Silvio Mignano ha curato questa esposizione, dedicata al modo in cui l’arte ricicla – valorizzandoli – elementi della vita comune. Trenta artisti e artiste, principalmente italiani, hanno potuto appropriarsi degli spazi della villa per esporre le loro opere.

All’interno della residenza alcuni di loro, presenti per il vernissage, stanno dando gli ultimi tocchi all’esposizione.

L’arte, o meglio la cultura in generale, occupa una parte importante delle giornate dell’ambasciatore italiano in Svizzera. Da un lato per un preciso indirizzo dato dal Ministero degli esteri italiano. Dall’altro per una predisposizione personale di Silvio Mignano.

Ci sarà però ancora tempo per parlare di cultura. Prima di tutto domandiamo all’ambasciatore come si è sentito la mattina del 24 febbraio scorso, quando si è appreso dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, e in particolare come valuta la rapidità con cui la Svizzera si è allineata alle sanzioni prese dall’Unione Europea. “Siamo rimasti positivamente sorpresi – sottolinea l’ambasciatore italiano. È stato un gesto molto apprezzato e molto importante in questo momento storico”.

Tra i dossier che occupano l’ambasciata italiana in Svizzera vi è la visita di Stato di Sergio Mattarella, prevista in autunno. Il presidente della Repubblica dovrebbe trascorrere due giorni in Svizzera, uno a Berna dove incontrerà il Consiglio federale e un altro a Zurigo.

Nella città sulle rive della Limmat, Mattarella parteciperà alla sesta edizione del Forum di dialogo tra Italia e Svizzera, in programma il 21 ottobre.

Un altro tema che impegna molto la rete diplomatica italiana è la promozione della candidatura di Roma per l’Expo del 2030. Il titolo scelto per il progetto romano è “Persone e territori: rigenerazione urbana, inclusione e innovazione”. La decisione su quale città ospiterà la manifestazione sarà presa alla fine del 2023.

Oltre ad essere un rappresentante del proprio Paese all’estero, un diplomatico è anche una sorta di costruttore di ponti tra due realtà.

E il lavoro in questi anni non è mancato a Silvio Mignano. Certo, Svizzera e Italia sono molto legate tra di loro. Oltre a condividere una frontiera lunga quasi 750 chilometri, la Confederazione è il quarto partner commerciale dell’Italia, vi sono una lingua e una cultura comuni e in Svizzera vivono oltre 600’000 persone che hanno la cittadinanza italiana. Tuttavia, la conoscenza reciproca a volte fa un po’ difetto e nel recente passato le relazioni tra i due Paesi sono state un po’ tese, soprattutto per quanto concerne questioni fiscali, liste nere italiane, vertenze legate al lavoro frontaliero, in particolare in Ticino, o per le note vicende di Campione d’Italia.

illustrazione con laureato e montagna

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Una nuova ondata di immigrazione italiana interessa la Svizzera negli ultimi anni. Si tratta di una diaspora diversa da quella “storica”, arrivata soprattutto negli anni ’60 e ’70. Ma anche la Confederazione, nel frattempo, è cambiata.

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Accordo fiscale: ratifica entro fine anno

Molti di questi problemi sono però stati risolti o sono sul punto di esserlo, assicura Silvio Mignano. In merito all’accordo fiscale sui frontalieri ratificato dalla Svizzera ma che è ancora sui banchi del Parlamento italiano, l’ambasciatore ribadisce che c’è “tutto l’impegno da parte nostra per arrivare alla ratifica quest’anno”. Lo scioglimento della Commissione Esteri del Senato, in seguito alla vicenda Petrocelli, non dovrebbe a suo avviso avere un’influenza importante sull’iter parlamentare.

Recentemente in un incontro a Milano con il suo omologo Luigi Di Maio, il ministro degli esteri svizzero Ignazio Cassis ha espresso un certo disappunto per il fatto che la Confederazione è ancora iscritta su una lista nera italiana. Questa lista, del 1999, prevede un’inversione dell’onere della prova per quanto riguarda il domicilio fiscale delle persone che trasferiscono la residenza dall’Italia alla Svizzera. “Non fa niente per noi, ma è brutto esserci”, ha affermato Cassis. Silvio Mignano si vuole rassicurante: “È un dossier molto tecnico, seguito dal Ministero dell’Economia e Finanza. Noi come Ministero degli esteri abbiamo soprattutto la funzione di dare un impulso politico e lo faremo senz’altro, affinché anche questo problema possa essere risolto”.

Per quanto concerne Campione d’Italia restano in sospeso alcune questioni importanti, in particolare lo smaltimento rifiuti – “il più urgente” – o la possibilità per i cittadini e le cittadine dell’enclave di accedere alle strutture sanitarie elvetiche. Anche in questo caso “le parti sono al lavoro per trovare una soluzione”, risponde da buon diplomatico l’ambasciatore italiano.

“Questi due anni di crisi sanitaria hanno quantomeno dato a tutti la consapevolezza di quanto sia importante collaborare al di là delle frontiere”.

Una crisi sanitaria che ha avuto anche un risvolto positivo

Le tensioni che nel recente passato a volte hanno guastato le relazioni tra il Ticino, dove lavorano circa 70’000 frontalieri e frontaliere, e l’Italia sembrano essersi almeno in parte assopite. “Questi due anni di crisi sanitaria hanno quantomeno dato a tutti la consapevolezza di quanto sia importante collaborare al di là delle frontiere. E con il Ticino c’è stata un’eccellente collaborazione, sottolinea Silvio Mignano. Quando si affrontano i temi concreti e quando si riesce a lasciare da parte i principi ideologici generali, emerge spesso la parte migliore di noi. Quindi ho l’impressione che ci sia stato un netto miglioramento in questa relazione”.

Diplomazia culturale

Oltre a questi dossier prettamente diplomatici, Silvio Mignano spende parte del suo tempo di lavoro anche per promuovere la lingua e la cultura italiana. Un obiettivo che – lo abbiamo accennato all’inizio – riveste un ruolo importante nella politica estera della Penisola.

E questo ruolo sembra calzare alla perfezione all’ambasciatore italiano in Svizzera, che in questi anni ha dato vita a importanti iniziative in tal senso. Ad esempio, per la mostra che si appresta ad inaugurare oggi. O nel 2021, anno delle celebrazioni dei 700 anni della nascita di Dante, durante il quale ha tenuto una serie di conferenze e di letture della Divina Commedia, facendo risuonare i versi del Sommo Poeta anche sotto la cupola di Palazzo Federale.

Oltre alla diplomazia, l’altra grande passione di Silvio Mignano è la cultura in senso lato. La sua biblioteca conta circa 10’000 volumi, ciò che causa qualche sudore freddo ogni qualvolta deve trasferirsi in una nuova sede. Ma non è solo un lettore accanito: al suo attivo ha infatti diversi romanzi e raccolte di poesie. Ha anche effettuato un’incursione nel cinema, scrivendo la sceneggiatura di un film (“Haiti Chèrie”) premiato nel 2007 al Festival di Locarno. E – come si può scoprire nel video – ha pure parecchio talento per il disegno.

In un certo senso, un letterato prestato alla diplomazia. Prima di tutto ambasciatore del suo Paese. Ma più in generale anche un prezioso alleato di tutti coloro che in Svizzera si impegnano per promuovere e valorizzare la lingua e la cultura italiana.


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