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Viaggio a Napoli nella realtà delle baby gang

Rabbia e determinazione. In migliaia hanno sfilato ieri alla periferia di Napoli, contro la violenza delle baby gang e contro l'indifferenza di chi chiude gli occhi, che siano istituzioni o semplici cittadini. Ora per combattere il fenomeno sono state assegnate alla questura di Napoli unità supplementari. Un reportage da Napoli.

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Il sindaco Luigi de Magistris si è detto soddisfatto per gli esiti del vertice di martedì in prefettura con il ministro Marco Minniti: “Con il ministro c’è un’ottima cooperazione istituzionale. Io però non avrei parlato di metodiche terroristiche, per le baby gang: si rischia di dare potenza a chi invece compie atti criminali gravissimi ma ordinari, e che pertanto vanno affrontati con forze di polizia ordinarie e democratiche”.  

Cento le unità di rinforzo in arrivo a Napoli, ha annunciato Minniti. Serviranno a potenziare i controlli nei luoghi più colpiti dalla violenza minorile: le zone della movida, il centro storico, le aree intorno alle stazioni della metropolitana. C’è molto da fare, nelle periferie del disagio ma anche nel cuore della città, come ricordano gli appelli dei residenti nella Galleria Umberto I, un tempo salotto buono tra via Toledo e il San Carlo, oggi teatro di impunite scorribande notturne di baby bande. Ma de Magistris tiene a ricordare che “non si tratta di una emergenza napoletana. Fatti del genere accadono ovunque nel nostro Paese, e anche all’estero. 

40 nuove unità

Saranno destinati “al controllo di aree sensibili di aggregazione della città” anche alla realizzazione di una mappa, le 40 unità in più che verranno assegnate alla questura di Napoli. La decisione è stata presa durante la riunione del Comitato per Ordine e la Sicurezza Pubblica di martedì scorso in prefettura, con il ministro dell’Interno Marco Minniti, convocata per fronteggiare il fenomeno delle baby gang. Saranno dislocate, soprattutto, nei quartieri a rischio della città. Il monitoraggio è affidato all’Ufficio Prevenzione Generale della Questura il quale, con agli altri commissariati, porterà avanti azioni mirate: “Sequestro dei motorini – spiega il questore di Napoli – ma anche identificazione di ragazzi per disegnare una mappa utile alle indagini”. Nel corso del vertice in Prefettura il ministro Minniti ha annunciato 100 uomini in più a Napoli: 40 unità sono state assegnate anche ai carabinieri e altre 20 alla Guardia di Finanza.

Casi risolti, o quasi

Sono in via di soluzione anche gli altri due casi di violenza giovanile avvenuti a Napoli, nelle scorse settimane, quelli che riguardano Arturo e Gaetano, il primo, 17 anni, ripetutamente accoltellato in via Foria e il secondo, 15 anni, picchiato con inaudita violenza da una baby gang, all’uscita della stazione Chiaiano del metrò, percosse che hanno causato lo spappolamento della milza. Ad assicurarlo è il questore Antonio De Iesu. Il gruppo di giovanissimi che ha aggredito Arturo era composto da quattro persone “uno dei quali è già in carcere. Vale sempre la presunzione di innocenza – ha detto ancora De Iesu – ma riteniamo che l’impianto investigativo sia sufficientemente corroborato”. Anche per quanto riguarda la vicenda di Gaetano, ancora ricoverato in ospedale a Giugliano, dice ancora il questore, “la situazione è in avanzata e positiva evoluzione investigativa”.

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