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Truce fatto di sangue a cavallo del confine italo-svizzero

Le terme di Stabio, dove lavorava la donna.
Le terme di Stabio, dove lavorava la donna e dove è stata aggredita. © Ti-press

Omicidio, tentato femminicidio e suicidio. A Stabio, un 51enne del Varesotto ha tentato ieri di ammazzare la sua ex compagna, lasciandola in condizioni gravissime. Il tutto dopo aver ucciso - poco prima e oltre il confine - un 47enne. L'uomo si è infine sparato.

Nella prima serata di ieri si è verificato un vero e proprio dramma a cavallo tra Cantello, in provincia di Varese, e Stabio, in canton Ticino. La tragedia non è stata causata, come talvolta avviene per i casi che vengono descritti con questa parola, dal caso o dall’incuria. A causare due morti e una ferita grave è stata la mano armata di un uomo.  

Il servizio del Quotidiano:

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Il corpo ritrovato a Cantello

Intorno alle 18.30 in via Varese, la strada nel bosco che collega Gaggiolo con la periferia est di Varese, nel Parco Valle della Bevera, è stato trovato un uomo senza vita in mezzo alla carreggiata. Come riporta il sito della Prealpina, il corpo era a poca distanza dalla macchina, un grande pick-up con targhe svizzere. 

In base alle ricostruzioni delle autorità italiane citate dal portale, la vittima è stata bloccata nello spiazzo all’inizio del bosco, dove gli è stato sparato un solo colpo di pistola all’altezza della spalla sinistra dal finestrino abbassato. Vani i tentativi di scappare accelerando: l’uomo è riuscito a fare solo pochi metri, per poi uscire dall’abitacolo e accasciarsi in mezzo alla strada.

La vittima è un 47enne originario di Induno Olona, ma residente da tempo a Stabio, in Ticino, dove aveva un’attività economica.

La sparatoria a Stabio

Pochi minuti dopo, proprio a Stabio, in via Bagni, una dipendente delle terme locali, veniva assalita a sua volta a colpi di pistola. La donna, una 45enne residente nella provincia di Varese è stata colpita in maniera grave e, malgrado sia stata velocemente trasportata in ospedale, il suo stato è inizialmente risultato gravissimo, tanto da metterne in pericolo la vita, hanno comunicato le autorità ticinesi. Poco prima del mezzogiorno di oggi, la Polizia cantonale ha poi annunciato che la vita della 45enne non è più in pericolo.

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La scena è stata vista da diverse persone, clienti della struttura, chiamati poi a raccontare i fatti per ricostruirne la dinamica. Ne emerge uno scenario drammatico, tanto da aver reso necessario l’intervento di un’unità speciale delle forze svizzere, per il supporto psicologico dei testimoni.

Il collegamento

In base alle ricostruzioni, la donna sarebbe la ex compagna dell’assassino, un 51enne anche lui varesino ma residente in Svizzera. Il 47enne ucciso al di là del confine sarebbe invece il nuovo compagno. La presunta nuova relazione e la fine di un rapporto non spiegano e in nessun modo giustificano l’omicidio e il tentato femminicidio, che non possono essere considerati espressioni di passione o amore. Tracciano però un filo conduttore che collega i fatti e aiuta a capirne la dinamica. 

Solo il giorno prima, la fascia di confine è stata protagonista di un altro efferato femminicidio: a Cadorago, in provincia di Como, un 37enne ha ferocemente ucciso la compagna di 33 anni colpendola più volte alla schiena e al torace con un coltello da cucina.

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