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La terra trema ancora nell’Italia centrale

La terra è tornata a tremare nell'Italia centrale. Quattro le scosse, con magnitudo sopra 5, sono state avvertite in maniera molto forte in tutta la regione nel corso di mercoledì mattina. Nella notte ci sono state 65 scosse di assestamento. Intanto ieri sera la notizia di una slavina in provincia di Pescara che ha spostato un hotel di dieci metri: ci sarebbero diversi morti.

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“Ci sono tanti morti”. Lo ha detto Antonio Crocetta, uno dei capi del Soccorso alpino abruzzese che da ieri sera si è messo in marcia con gli sci insieme agli altri per raggiungere l’Hotel Rigopiano.

Sono per contro in salvo due persone che hanno spediti ieri sera il messaggio di aiuto. La struttura è stata presa in pieno dalla slavina, tanto che si è spostata di dieci metri”. Lo scrive in un post sul suo profilo Facebook il presidente della Provincia di Pescara, Antonio Di Marco, sulla situazione all’hotel Rigopiano travolto ieri da una valanga. Al momento della slavina l’hotel “Rigopiano” di Farindola, in provincia di Pescara, ospitava 22 persone più il personale della struttura.

Il bilancio di ieri

A cinque mesi dal primo, devastante terremoto, torna a tremare l’intero Centro Italia: quattro scosse di magnitudo superiore a 5 hanno fatto rivivere l’incubo a centinaia di migliaia di persone in Lazio, Abruzzo, Umbria e Marche, già provati da mesi di vita in condizioni difficilissime. Il bilancio, per ora, è di una vittima e di un disperso.

“Ogni scossa aggrava le condizioni dei cittadini, ma aumenta anche la nostra determinazione a star loro vicini e ad aiutarli”, dice il capo dello Stato Sergio Mattarella. Dai territori devastati sale il grido di dolore dei sindaci, unito alla richiesta di aiuti ed a qualche protesta. La Protezione civile parla di “condizioni estreme” ed invia più uomini e mezzi così come la Difesa. Predisposti i servizi anti-sciacalli. “Diverse zone non sono state raggiunte, abbiamo contatti ma molte zone sono isolate. Il tutto reso più difficile dalla viabilità”, ha detto il capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio, che ha anche invitato ad evitare spostamenti.

ANSA

La vittima è un uomo di 83 anni rimasto sepolto nel crollo della sua stalla a Castel Castagna (Teramo), a causa delle nevicate e delle scosse di stamattina. C’è poi un disperso ad Ortolano, un uomo travolto da una slavina che si è staccata sopra le case della frazione di Campotosto (L’Aquila). In serata sono state sospese le ricerche che riprenderanno questa mattina. Decine poi le frazioni isolate, che i soccorritori non sono ancora riusciti a raggiungere a causa delle forti nevicate. Al terremoto si aggiunge infatti un’ondata di maltempo che non dà tregua ormai da giorni e che sta interessando proprio le zone colpite dal sisma.

La prima scossa è stata registrata alle 10.25, con magnitudo 5.1 ed epicentro a 9 km di profondità nei comuni di Montereale, Capitignano, Pizzoli, Barete e Campotosto, in provincia de L’Aquila, e di Amatrice, in provincia di Rieti. La seconda, la più forte, è arrivata alle 11.14, un 5.5 sempre nelle stesse zone e alla stessa profondità. Dopo 11 minuti ancora un’altra scossa, 5.3, una decina di chilometri più a sud, seguita da decine di repliche, alcune sopra il 4. E alle 14:45 un altro 5.1, sempre nell’area di Campotosto. 

Ad attivarsi, spiegano gli esperti, “è la stessa faglia” che ha distrutto Amatrice e Pescara del Tronto il 24 agosto, anche se a generare il terremoto di oggi è stato un “segmento diverso”. Dal 24 agosto sono state registrate 45mila scosse e la sequenza non è ancora terminata.

Anche a Roma il terremoto si è sentito in maniera molto netta: nella Capitale sono state evacuate le scuole e molti uffici pubblici, chiuse le due linee della metropolitana. 

Per precauzione sono state evacuate molte scuole nelle Marche, in Umbria e in Abruzzo, dove è stata fermata la circolazione dei treni e sono state avviate verifiche sull’autostrada A24. La situazione e l’attività dei soccorsi sono complicate dal maltempo che ha flagellato con gelo e neve la zona colpita dal sisma, con difficoltà in particolare nella circolazione stradale.

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