La televisione svizzera per l’Italia

Al via (online) le Giornate del cinema svizzero

Vecchio edificio stile arsenale in riva a un fiume con proiettata sul muro la locandina 56esime Giornate di Soletta
Da qui, sarà tutto trasmesso in streaming. Keystone / Peter Schneider

Hanno preso il via mercoledì, con un discorso del presidente della Confederazione Guy Parmelin, le 56esime Giornate di Soletta. Il più importante festival di cinema svizzero, che quest'anno si svolge interamente online, è stato aperto dal film 'Atlas' del regista ticinese Niccolò Castelli. Prodotto nella Svizzera italiana, vede nel cast Matilda De Angelis, Irene Casagrande e Neri Marcorè.

Il diritto di voto alle donne a livello federale, che nel 2021 compie 50 anni, è una pietra miliare tardiva ma importante della nostra storia, ha detto Parmelin, e le registe svizzere sono “le nostre pietre miliari del cinema”. Il presidente ha così evocato indirettamente ‘Film. Pionierinnen. 1971-1981’, ovvero il tema di quest’anno del programma speciale ‘Storie del cinema svizzero’, che prevede la proiezione di opere delle registe Getrud Pinkus, Tula Roy e Lucienne Lanaz.

Parmelin ha poi aggiunto di sperare in una rigenerazione culturale dopo la pandemia come accadde nei “ruggenti anni Venti” che seguirono l’influenza spagnola.

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Il teaser di Atlas trasmesso dalla RSI.

Il film d’apertura ‘Atlas’ è stato diffuso su Internet e su RSI LA2, SRF 2 e RTS 2 (reti della Radiotelevisione svizzera di lingua italiana, tedesca e francese). È la prima volta che la cerimonia d’inaugurazione è stata trasmessa a reti unificate così come per la prima volta la manifestazione, nata nel 1966, viene aperta da un film prodotto a sud delle Alpi.

Primo piano di un giovane uomo in abiti casual e con la barba; si intravvede la scritta Filmtage
Il regista Niccolò Castelli al suo passaggio a Soletta. Keystone / Peter Schneider

‘Atlas’ racconta la lunga e dolorosa lotta di Allegra (Matilda De Angelis), sopravvissuta a un attentato terroristico che è costato la vita a tre suoi amici. A ispirare Castelli -38 anni, regista e sceneggiatore- è stato l’attentato del 28 aprile 2011 al Café Argana di Marrakech in cui morirono 18 persone, tra cui tre giovani ticinesi.

Secondo lungometraggio del regista luganese, è in corsa per il Premio del pubblico insieme ad altri dieci film di finzione e documentari. Sul sitoCollegamento esterno delle Giornate, che nei prossimi giorni proporrà in streaming le pellicole ma anche e soprattutto numerosi incontri, si può visionare una conversazione con Castelli e Pietro Zürcher, direttore della fotografia.

Il programma della 56esima edizione comprende 170 film di ogni genere, durata e lingua nazionale. Sono stati scelti tra 651 produzioni inviate, ha rivelato la direttrice del festival Anita Hugi in una conferenza stampa a inizio anno.

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Il premio principale -il ‘Prix de Soleure’, 60’000 franchi- sarà conferito il 26 gennaio. Nella categoria ‘Opera Prima’ sarà attribuito per la prima volta un premio di 20’000 franchi.

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