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Proteste in Iran, scontro USA-Russia all’ONU

Gli Stati Uniti hanno voluto coinvolgere l’ONU sulle crisi in corso in Iran, chiedendo una riunione d’urgenza del Consiglio di Sicurezza per discutere delle manifestazioni di protesta degli ultimi giorni.

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Contro la proposta statunitense si è schierata la Russia -sostenuta dalla Cina ma anche dalla Francia – che ha accusato Washington di interferenze negli affari interni del paese ma non è riuscita a bloccare l’incontro sul controverso tema poiché mancavano i numeri nel Consiglio di sicurezza.

“I diritti umani non sono il regalo di un governo, ma diritti inalienabili. Libertà e dignità umana non si possono separare da pace e sicurezza”, ha sentenziato l’ambasciatrice americana al Palazzo di Vetro Nikki Haley. La diplomatica statunitense ha ricordato che “il mondo ha assistito agli orrori che hanno avuto luogo in Siria, iniziati con un regime omicida che ha negato il diritto del popolo di protestare pacificamente” e per questo motivo “non dobbiamo permettere che ciò accada anche in Iran”.

L’ambasciatore russo Vasily Nebenzia, che ha accusato gli USA di “abusare della piattaforma del Consiglio di Sicurezza”, si è detto dispiaciuto “per la perdita di vite umane, ma lasciamo che l’Iran si occupi dei suoi affari interni”. Seguendo la vostra logica, ha continuato, “dovremmo avere avuto riunioni del Consiglio dopo gli eventi americani a Ferguson e Occupy Wall Street”.

In precedenza il vice ministro degli Esteri russo Sergey Ryabkov, aveva detto che gli “Usa continuano la loro politica, interferendo in modo aperto o nascosto negli affari di altri Stati” e “con l’apparente preoccupazione per i diritti umani e la democrazia, attaccano spudoratamente la sovranità di altre nazioni”. Per Ryabkov, le affermazioni di Teheran secondo cui gli Usa stanno guidando le aspre manifestazioni di piazza dall’estero “non sono infondate”: Washington “usa qualsiasi mezzo disponibile” per minare i governi stranieri ostili.

Ieri, intanto, anche Teheran ha accusato gli Usa di “grottesche” interferenze nei suoi affari interni, e di “incitare” le proteste anti-governative attraverso una serie di “tweet assurdi”. In una lettera inviata al segretario generale dell’Onu, l’inviato iraniano al Palazzo di Vetro, Gholamali Khoshroo, ha detto che l’amministrazione Usa “ha superato ogni limite nel violare le regole e i principi della legge internazionale”.

 

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