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Lotta senza quartiere agli abusi nella Chiesa svizzera

Anche la Chiesa svizzera ha dichiarato guerra totale agli abusi sessuali. La Conferenza dei vescovi, riunitasi per tre giorni a San Gallo, ha infatti deciso di inasprire le regole interne su questo sconcertante fenomeno che vede impegnato in prima linea lo stesso Papa Francesco.

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In futuro i responsabili ecclesiastici dovranno denunciare ogni caso sospetto alle autorità giudiziarie, anche se le vittime non lo vorranno. “Se non si agisce in questa maniera – ha detto il vescovo di Basilea Felix Gmür – il rischio di occultamento è troppo grande”. A differenza del passato quindi c’è piena fiducia nella giustizia civile che hanno i mezzi per condurre in maniera corretta un’indagine e, se necessario, “per poter intervenire con misure opportune”.

Il nuovo corso volto alla completa trasparenza ha portato a 65 nuove segnalazioni l’anno scorso, oltre 300 dal 2010: si va da espressioni ambigue, gesti o avances indesiderate a veri e propri atti sessuali (53) e coazioni sessuali.

Molte situazioni riguardano molestie e violenze di oltre 30 anni fa, quando le vittime erano minorenni. “Vogliamo sapere quello che è successo”, ha sottolineato sempre il neo presidente della Conferenza episcopale elvetica secondo il quale l’aumento delle denunce è diretta conseguenza degli inviti rivolti in questi anni dalla Chiesa cattolica.

Un fondoCollegamento esterno a favore delle vittime, è stato ricordato, per cercare di riparare ai dolori e alle sofferenze subite è in corso di allestimento.

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