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Omicron, per alcuni media Berna è troppo timida

Per alcuni commentatori le misure proposte martedì sono tardive.
Per alcuni commentatori le misure proposte martedì sono tardive. Keystone / Jean-christophe Bott

Oggi i cantoni sono chiamati a prendere posizione sulle proposte avanzate dal governo federale per contrastare la minaccia della variante Omicron, che ha fatto la sua comparsa anche nella Confederazione.

Il pacchetto messo a punto da Berna – e che dovrà essere formalmente adottato venerdì prossimo – sembra aver ottenuto il consenso generale dell’opinione pubblica, come emerge dai commenti pubblicati sui media nazionali.

Del resto la larga maggioranza degli svizzeri e delle svizzere che domenica si sono espressi positivamente alle urne sulla Legge Covid-19, in particolare su green pass, ha fornito la legittimazione politica che il Consiglio federale attendeva per varare ulteriori provvedimenti.

Il via libera dalle urne

Per i quotidiani del gruppo Tamedia, che hanno definito “giuste” e “coerenti” le proposte in consultazione, osservano che l’esecutivo, attendendo l’esito del referendum, abbia sprecato tempo prezioso ma al contempo la sua politica epidemiologica ora è più democraticamente legittimata che in qualsiasi altro paese ed “è quindi incomprensibile che il presidente della Confederazione celi il nesso”.

Opinione non del tutto condivisa dal sito della Radiotelevisione svizzera Srf, secondo il quale il Consiglio federale non ha aspettato il risultato della votazione per inasprire le misure ma “è il virus che lo obbliga ad agire”. L’intento è infatti quello di evitare che Delta e Omicron dilaghino simultaneamente nel paese, mettendo sotto forte pressione gli ospedali.

Mentre per le testate del gruppo CH Media l’iniziativa del governo non è dettata tanto dalla comparsa della nuova variante del coronavirus. Omicron, scrive la stampa del gruppo della Svizzera centro-orientale, “rappresenta un pericolo soprattutto perché non abbiamo ancora sotto controllo Delta”, visto il nuovo aumento di ricoveri nelle terapie intensive. Semmai c’è da chiedersi “perché il Consiglio federale non abbia preso in considerazione nuove misure già prima della votazione”.

L’esecutivo federale, rileva in proposito l’autorevole Neue Zuercher Zeitung, che “si sforza ad usare moderazione”, avrebbe anche potuto adottare misure più ampie alla luce del chiaro risultato di domenica “senza scatenare l’ira della popolazione”.

Evitare un caso Austria

Per il foglio zurighese la Confederazione non è molto avanti, in tema di lotta alla pandemia, rispetto a un anno fa, anche perché i Cantoni, a cui Berna aveva delegato parte delle competenze in materia, “continuano a titubare fino a quando prende in mano le cose il Consiglio federale”, afferma il giornale zurighese. Sta ora alla popolazione “evitare un’evoluzione come quella in Austria”.

Per i giornali francofoni di Tamedia “24 Heures” e “Tribune de Genève” la principale sfida per il governo ora è quella di convincere quel 38% che domenica ha messo un “no” nell’urna. La speranza è che autorità e scienza abbiano tratto insegnamenti dalle ondate precedenti.

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