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Niente tampone anche alla frontiera italiana

Auto in entrata in Italia dal valico di Chiasso
© Keystone / Gaetan Bally

Le novità in Italia e in Svizzera sul fronte delle misure contro la pandemia, tra restrizioni e agevolazioni che entrano in vigore oggi.

Con l’inizio del mese di febbraio scattano in Italia nuove misure anti-Covid che interessano anche i viaggiatori in entrata nel paese, che avranno meno formalità da adempiere, a condizione però che dispongano del Green Pass.

Super Green Pass generalizzato

Proprio la certificazione digitale o cartacea che attesta l’avvenuta vaccinazione completa, la guarigione o il tampone negativo diventa indispensabile nel Belpaese per accedere a negozi, uffici pubblici, banche, sportelli postali e tabaccai, secondo quanto prevede il decreto governativo approvato lo scorso 5 gennaio. La certificazione verde, secondo quanto hanno precisato le autorità italiane, continua a non essere richiesta invece in supermercati, negozi alimentari, farmacie e benzinai.

La durata del certificato Covid viene ridotta a sei mesi (ma solo per chi ha ricevuto solo una o due dosi di vaccino), anche se sono in corso discussioni per estenderne la validità a tempo indeterminato per coloro che si sono sottoposti al ciclo di immunizzazione completo, con il cosiddetto booster.

Un’altra importante novità che scatta oggi è l’obbligo vaccinale per gli ultracinquantenni (le multe previste per i contravventori ammontano a cento euro) mentre a metà mese viene introdotto l’obbligo del Green Pass rafforzato (sono quindi esclusi i tamponi) sul luogo di lavoro. Il super green pass è richiesto anche nel trasporto pubblico, nei bar e ristoranti e per la partecipazione a eventi culturali, sportivi, cinema, teatri, centri termali (per un quadro dettagliato delle attività consentite le indicazioni sul sito del governo italianoCollegamento esterno).

A breve potrebbero esserci anche agevolazioni in ambito scolastico, in particolare riguardo alle quarantene, e nella classificazione a colori delle regioni (bianco, arancione e rosso) che concerne essenzialmente i non vaccinati. Intanto le mascherine all’aperto sono state prorogate di altri dieci giorni. Lo stato di emergenza dovrebbe terminare il 31 marzo, secondo quanto ha anticipato lunedì il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri.

Per i viaggiatori in entrata provenienti dall’Unione Europea e dalla Svizzera non è più invece necessario esibire il risultato negativo di un test molecolare o antigenico nelle 72 o 48 precedenti all’ingresso.  Vengono poi ampliati i cosiddetti corridoi turistici Covid-free con viaggi in partenza e arrivo sul territorio nazionale verso destinazioni estere e strutture controllate. 

Green Pass in scadenza anche in Svizzera

Come avevamo anticipato ieri il primo febbraio coincide con alcune novità anche nella Confederazione dove migliaia di certificati Covid non sono più validi, in seguito alle recenti modifiche introdotte dal governo federale che ne hanno ridotto la durata da un anno a nove mesi.

Questo significa che da oggi, come ha stimato la radiotelevisione SRF, circa 250’000 persone sono sprovviste dell’autorizzazione per accedere a locali al chiuso, in particolare ristoranti ed eventi culturali, sportivi e ricreativi che si svolgono all’interno. Si tratta in concreto di tutti coloro che – nonostante abbiano completato il ciclo vaccinale prima del 7 maggio 2021 – non hanno ancora ricevuto il cosiddetto booster, la dose di richiamo dei vaccini omologati in Svizzera, o sono guariti dal Covid-19 da oltre 270 giorni.

Va anche aggiunto chegià dallo scorso dicembre nei locali al chiuso elvetici vige il regime 2G (Green Pass rafforzato).

Le nuove regole per l’entrata nel paese

Per l’entrata nella Confederazione alcune agevolazioni sono in vigore già dallo scorso 22 gennaio: le persone vaccinate e guarite non devono più mostrare un test PCR o antigenico rapido negativo prima di valicare la frontiera (mentre per gli altri viene mantenuto questo obbligo). 

Il formulario d’entrata in Svizzera dovrà inoltre essere compilato solo dalle persone che entrano nel Paese in aereo o in bus. Sulla fascia di confine, entro i 60 chilometri dal luogo di residenza, gli spostamenti di breve durata effettuati con mezzo privato continuano ad essere liberi (per le altre disposizioni in Svizzera le informazioni riportate da swissinfo.ch).

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