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Losanna lancia un progetto per la vendita di cannabis

vetrina di un negozio di canapa
La vendita di canapa e derivati è da tempo autorizzata in Svizzera, ma solo con un tenore di tetraidrocannabinolo (THC) inferiore all’1%. © Keystone / Gaetan Bally

Valutare gli effetti di un modello di vendita controllata senza scopo di lucro, sia in termini di salute che di sicurezza: è l'obiettivo di un progetto pilota che prenderà il via a Losanna.

In Svizzera il consumo e la vendita di canapa con un tenore di tetraidrocannabinolo (THC) superiore all’1% sono per principio vietati. Il possesso di una quantità inferiore a 10 grammi è però punito solo con una contravvenzione di 100 franchi.

Da tempo si discute su un’eventuale legalizzazione e dal 15 maggio 2021, in seguito a una revisione della Legge sugli stupefacenti, è possibile condurre degli esperimenti pilota per la distribuzione controllata di cannabis a uso ricreativo per gli adulti. Obiettivo di questi progetti – si legge sul sitoCollegamento esterno dell’Ufficio federale della sanità pubblica – è di “fornire una base scientifica in vista della emanazione di una possibile futura modifica alla legge che regola gli stupefacenti che producono effetti del tipo della canapa”.

Da allora, alcune città, in particolare nella Svizzera tedesca, hanno sviluppato dei progetti per appunto vendere, ma in modo controllato, la cannabis a persone maggiorenni.

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È ora il turno di Losanna, che a differenza di quanto fatto fin qui nelle altre località, ha optato per la creazione di un punto vendita apposito e non per una distribuzione nelle farmacie.

“Il luogo non avrà una connotazione medica”, ha sottolineato l’assessora municipale Emilie Moeschler, responsabile del dicastero dello sport e della coesione sociale.

Il progetto, denominato Cann-L, inizierà alla fine del 2022 e durerà quattro anni e mezzo. L’obiettivo è appunto di valutare gli effetti di un simile modello sul consumo, sia in termini di salute che di sicurezza.

Circa 6’500 consumatori

“A Losanna, come in altre città, la cannabis è molto presente. Secondo le stime, circa 6’500 persone l’hanno usato durante il mese precedente e 1’500 la consumano quotidianamente”, ha indicato Emilie Moeschler. “È essenziale che le città lancino questi studi per affrontare la questione in modo oggettivo e spassionato”, ha aggiunto.

L’associazione Dipendenze Svizzera gestirà il progetto dal punto di vista scientifico e la vendita sarà affidata a una nuova associazione senza scopo di lucro. Il personale sarà formato per trasmettere dei messaggi di prevenzione e dei promemoria sulla legislazione in vigore.

Un progetto non aperto a tutti

Come previsto dalla legislazione federale, la canapa venduta nel negozio, situato in centro città, sarà biologica, locale e prodotta nel Cantone.

Il progetto non è però aperto a tutti. Potranno acquistare canapa solo coloro che risiedono a Losanna, sono maggiorenni e fumano canapa da più di sei mesi.

Il prezzo di vendita sarà uguale a quello applicato sul mercato illegale (10-13 franchi al grammo) e, secondo le regole previste dalla Confederazione, gli acquirenti potranno procurarsi fino a 10 grammi di THC al mese (ossia circa 100 grammi di “erba” con il 10% di THC o 50 grammi di quella con il 20% di sostanza attiva). Chi partecipa al progetto pilota dovrà inoltre attenersi ad alcune regole di comportamento: divieto di consumo sul suolo pubblico e divieto di rivendita del prodotto.

Controllato dalla polizia

Per quanto concerne la sicurezza, il progetto permetterà di limitare i problemi causati dal mercato illegale, un mercato stimato a nove milioni di franchi per la sola città di Losanna.

“Il ruolo della polizia sarà di monitorare i siti di produzione, di identificare la cannabis prodotta nell’ambito del progetto e quella proveniente dal mercato nero e di monitorare l’impatto su quest’ultimo”, ha spiegato Pierre-Antoine Hildbrand, l’assessore incaricato della sicurezza.

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