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Pedemontana, automobilisti (anche svizzeri) alla cassa

I lotti A e B1 inaugurati nel 2015 ma la strada per arrivare a Bergamo è ancora lunga stradeeautostrade.it


La Pedemontana non decolla e versa in una grave crisi finanziaria, cui dovrà provvedere il nuovo presidente Federico Maurizio d’Andrea che a fine maggio è subentrato ad Antonio Di Pietro. Il rischio del fallimento è reale e per coprire il buco nelle prossime settimane saranno inviati due milioni di solleciti agli utenti inadempienti, tra cui numerosi conducenti confederati.

Il bilancio 2016, presentato negli scorsi giorni all’assemblea dei soci, si è infatti chiuso con una perdita di 7,8 milioni di euro e debiti per 640 milioni e le prospettive sono tutt’altro che rosee. Vanno reperiti 200 milioni entro la fine del 2018, ha detto lo stesso Antonio Di Pietro, e il tragitto che dovrebbe collegare la Bergamasca a Malpensa è largamente incompiuto, i cantieri sono fermi da oltre un anno e le risorse stanziate sono ormai esaurite.

Inoltre i transiti, scoraggiati anche dalle onerose tariffe, sono ben al di sotto delle previsioni e gli investitori privati difficilmente saranno disposti a contribuire al completamento di un’opera non redditizia. L’anno scorso le entrate per i pedaggi si sono fermate a 24 milioni a fronte di costi d’esercizio che sono ammontati a 16 milioni, i margini finanziari con queste cifre sono esigui.

Lo stato dei lavori

Delle 4 tratte programmate di quasi 90 chilometri solo la prima tra l’A8 Milano-Varese e l’A9 Milano-Como e parte della seconda, tra Lomazzo e Lentate sul Seveso, oltre alle tangenziali di Como e Varese, sono in servizio. Il percorso attraverso la Brianza verso Osio Sotto e Brembate (BG). Finora sono stati spesi 1,2 miliardi per una trentina di chilometri, ne occorrono almeno altri 3 per costruire i 44,5 chilometri mancanti. Ma c’è un contenzioso sulle riserve di 3,5 miliardi chieste della Starbag, la società che si è aggiudicata i lavori dei lotti B1, B2, C (il lotto D, che precedentemente era stato addirittura soppresso, non è stato ancora appaltato).

Vi è poi la vertenza tra Pedelombarda, che ha costruito la Tangenziale di Varese, e la società Autostrada Pedemontana Lombarda per gli interventi più costosi del previsto. Ma ci sono altre questioni aperte. Il tracciato passerà su terreni contaminati dalla diossina fuoriuscita nel luglio del 1976 dall’Icmesa di Meda e restano contenziosi riguardanti le espropriazioni. La buona notizia è che entro la fine dell’anno saranno soppressi i pedaggi sulle due tangenziali.

Lotta ai pedaggi inevasi

Ma per dare un po’ d’ossigeno ai conti in rosso della società nel 2017 saranno inviati 2 milioni di solleciti ai conducenti distratti (450’000 sono già state inoltrate). Molti dei destinatari inadempienti sono automobilisti svizzeri (in gran parte ticinesi), non certo agevolati dalle complicate procedure di pagamento, soprattutto per chi non è fornito di un dispositivo telepass.

È noto che per settimane, quando è stato introdotto l’innovativo sistema Free Flow, non era materialmente possibile iscriversi on line ed effettuare il pagamento poiché veniva richiesto obbligatoriamente il codice fiscale italiano (documento di cui ovviamente la stragrande maggioranza di cittadini stranieri sono sprovvisti).

Ora la situazione è leggermente migliorata e sono state estese le possibilità di versamento sul portale web della Pedemontana (Conto targa, pagamenti occasionali) che ha anche stretto accordi con il Touring Club Svizzero per agevolare gli automobilisti con targhe rossocrociate che possono adempiere in loco. Intanto però per gli evasi è stata incaricata una società di riscossione dei crediti all’estero.   

pedemontana.com




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