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La Svizzera cambia le regole di accoglienza dei profughi dall’Ucraina

Papà e bebè accolti da palloncini gialli e azzurri.
Alcuni Cantoni sono in difficoltà dopo aver accolto il 50 o anche il 100% di persone in più del dovuto. © Keystone / Jean-christophe Bott

Da lunedì i rifugiati in fuga dalla guerra tra Russia e Ucraina non potranno più decidere in quale cantone essere ospitati. Il sistema si è infatti rivelato lacunoso.

La ridistribuzione dei profughi ucraini tra i Cantoni dovrà, da lunedì prossimo, tenere maggiormente conto della normale chiave di ripartizione, basata sulla popolazione residente, onde evitare che su taluni di essi ricada il grosso dell’onere dell’accoglienza. Lo ha reso noto oggiCollegamento esterno la Segreteria di Stato della migrazione (SEM).

Cambiare Cantone sarà concesso solo in via eccezionale. Anche chi arriverà sapendo già dove potrà venir accolto – sia da un cittadino che si è messo a disposizione sia da un parente – dovrà ottenere il benestare delle autorità. La nuova prassi non ha effetto retroattivo. Chi è già stato registrato dalla SEM (quiCollegamento esterno la procedura online) ed è alloggiato privatamente può rimane nel Cantone di attribuzione.

Eccezioni possibili

Eccezioni saranno previste, ha detto oggi davanti ai media David Keller, capo dello stato maggiore di crisi in seno alla SEM, in particolare per i nuclei famigliari e gli individui con legami di parentela sul territorio. Una madre potrebbe essere ospitata da suo figlio, un nipote dalla nonna o un minore non accompagnato da uno zio, anche se il cantone in questione ha già ricevuto più rifugiati del previsto. I desideri di altri gruppi, come i fratelli o le zie, non potranno essere sempre rispettati, ha spiegato Keller. Si potrebbe proporre una soluzione in un cantone vicino. Ma non si possono fare promesse.

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Keller ha chiesto comprensione per questa nuova prassi che scontenterà senz’altro qualcuno, ma che tuttavia si è resa necessaria per sgravare alcuni Cantoni alle prese con un numero importante di profughi con tutti i problemi che ne conseguono: ricerca dell’alloggio e scolarizzazione dei bambini.

Bambini, anziani e disabili esonerati

Le persone vulnerabili – per esempio i minorenni non accompagnati, le persone a mobilità ridotta o affette da gravi problemi di salute e le persone molto anziane – sono inoltre esonerate da questa nuova prassi. Se lo desiderano verranno alloggiate in prossimità di parenti o conoscenti, giacché questa vicinanza ha per loro un effetto stabilizzante.

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Le persone vulnerabili devono beneficiare di un’assistenza quanto più possibile ottimale. La SEM, d’intesa con i Cantoni, terrà conto di queste specificità al momento dell’attribuzione cantonale.

Le falle nel sistema attuale

Il forte afflusso di profughi (trovate qui gli ultimi aggiornamenti sul conflitto), molti dei quali accolti dalla popolazione che ha messo a disposizione alloggi o da parenti/conoscenti, ha determinato al situazione di squilibrio attuale, ha spiegato Keller. Finora, infatti, tutti i profughi che alla registrazione hanno potuto dimostrare di essere alloggiati da privati sono stati attribuiti dalla SEM al rispettivo Cantone di residenza. Così facendo, alcuni cantoni hanno accolto il 50 o anche il 100% di persone in più del dovuto. Anche alcune città e comuni sono pesantemente gravati.

Chiave di ripartizione

Stando alla SEM, i profughi verranno quindi attribuiti ai cantoni in linea di principio venendo in particolare dirottati verso quelle regioni che sinora hanno accolto un numero di persone proporzionalmente basso rispetto ad altri. Questo fino a che sarà ristabilita la ripartizione proporzionale alla popolazione.

In merito alla cifre, Keller ha parlato di circa 800 domande al giorno inoltrate da profughi ucraini. Al momento, le pratiche vengono sbrigate rapidamente, lasciando poche pendenze. Finora sono state ricevute ben 43’000 richieste di aiuto e ben 37’000 sono state elaborate. Nel frattempo, 31’500 persone hanno ottenuto lo statuto di protezione S.

La situazione sta tornando alla normalità nella regione di Zurigo, assai sotto pressione, così come nelle altre cinque regioni d’asilo, ha asserito Keller, secondo cui “la situazione è sotto controllo”. Le normali domande d’asilo, che devono essere esaminate caso per caso, devono ora essere trattate di nuovo.

Circa l’onere imposto ai cantoni dall’afflusso di rifugiati, Keller non è stato in grado al momento di fornire cifre precise (dovrebbero essere disponibili la settimana prossima, ha aggiunto). I cantoni urbani come Basilea, Berna, Ticino e Zurigo, in particolare la città di Zurigo, sono sotto pressione, ha dichiarato da parte sua Gaby Szöllösy, segretaria generale della Conferenza cantonale delle direttrici e direttori cantonali delle opere sociali. Ma anche il piccolo cantone di Appenzello Esterno, che ospita un numero importante di orfani, è pesantemente gravato.

L’Organizzazione svizzera di aiuto ai rifugiati (OSARCollegamento esterno) applicherà la nuova prassi nell’assegnare i profughi alle famiglie ospitanti direttamente dai centri federali d’asilo.

Famiglie

La SEM continuerà a prendere in considerazione il desiderio dei profughi di essere attribuiti al Cantone in cui si trovano già i loro genitori, nonni o figli, indipendentemente dal fatto che convivano con essi o che abitino semplicemente nelle loro vicinanze. Assicurerà, inoltre, che i nuclei famigliari possano restare uniti.

La SEM terrà conto del desiderio di essere attribuiti al Cantone in cui si trovano lontani parenti o amici intimi, unicamente a condizione che questo non crei nuovi squilibri tra i Cantoni. Lo stesso vale per le persone che al momento della registrazione indicano un altro alloggio privato.

Privati, un impegno minimo di tre mesi

In futuro, le persone ospitanti dovranno tuttavia dichiarare per scritto di essere disposte ad alloggiare questi profughi almeno per tre mesi, ha spiegato Keller. In questi casi si esamina la possibilità di attribuire le persone al Cantone di loro scelta.

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Ciò crea dei problemi, giacché i Cantoni ospitanti non solo devono alloggiare più persone e scolarizzare più bambini, ma sono anche confrontati con maggiori spese di aiuto sociale per garantire il minimo esistenziale dei profughi e devono fornire maggiori prestazioni assistenziali, ha aggiunto Keller.

Cambiamento di Cantone a posteriori

I profughi che sono già stati attribuiti a un Cantone possono presentare alla SEM una domanda di cambiamento. Di norma, ha spiegato Keller, si accede alla richiesta se il cambiamento consente agli interessati di abitare presso la famiglia – ossia presso genitori, figli o nonni – di beneficiare di una migliore assistenza nel caso di persone vulnerabili oppure di assumere un impiego che comporterebbe tragitti troppo lunghi dal Cantone di attribuzione.

In tutti gli altri casi, la SEM e i due Cantoni in questione possono approvare la richiesta unicamente a titolo eccezionale, ha spiegato Keller.

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