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Biden: “È stata la decisione giusta”

uomo con capelli bianchi dietro a pulpito con logo della casa bianca
"La guerra in Afghanistan è finita!" Copyright 2021 The Associated Press. All Rights Reserved

Ritirate tutte le truppe statunitensi dall’Afghanistan, il presidente degli USA Joe Biden si è nuovamente rivolto alla nazione: “Miei concittadini americani, la guerra in Afghanistan è finita. Ieri sera a Kabul gli Stati Uniti hanno posto fine a 20 anni di guerra in Afghanistan, la guerra più lunga della storia americana.

Abbiamo completato uno dei più grandi ponti aerei della storia, con oltre 120’000 persone portate in salvo. Più del doppio di quello che la maggior parte degli esperti pensava fosse possibile. Nessuna nazione ha mai fatto niente di simile in tutta la storia. “

All’aeroporto di Kabul intanto i talebani perquisivano trionfanti quel che le truppe americane hanno abbandonato fra gli hangar. Macerie e frammenti di bombe fatte esplodere prima della partenza, per non lasciare nessuna arma utilizzabile ai nuovi signori dell’Afghanistan.

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“Non avevamo più uno scopo chiaro. Mi rifiuto di inviare un’altra generazione di figli e figlie d’America a combattere una guerra che sarebbe dovuta finire molto tempo fa”. Guerra, ha aggiunto, che è costata oltre 2’000 miliardi di dollari.

È ora di guardare al futuro, ha esortato l’inquilino della Casa Bianca, ma l’opposizione negli Stati Uniti non vuole staccare gli occhi dalle immagini dell’attentato del 26 agosto all’aeroporto della capitale afghana ad opera del sedicente Stato islamico, accusando Biden per quel centinaio di morti, fra cui 13 marines. “A coloro che desiderano fare del male all’America – ribatte lui – non perdoneremo. Non dimenticheremo. Vi daremo la caccia fino ai confini della Terra. E pagherete il prezzo più alto.”

Un discorso che si è concluso con le parole “Credo che questa sia la decisione giusta. Grazie e che Dio vi benedica tutti. E che Dio protegga le nostre truppe” e che negli Stati Uniti a molti non è piaciuto, ma che in tanti sono pronti a scommettere che sarà presto dimenticato, come la stessa questione Afghanistan, con un’opinione pubblica che tornerà a occuparsi prevalentemente di quel che succede dentro i propri confini nazionali.

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