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Ingorghi e code record al tunnel del Gottardo sull’A2

Lunghe colonne di veicoli fermi davanti al tunnel del San Gottardo.
Lunghe colonne di veicoli fermi davanti al tunnel del San Gottardo. © Keystone / Urs Flueeler

Nel mese di luglio ci sono state 350 ore di traffico congestionato sull'autostrada A2 in territorio urano, un valore mai visto alla galleria del San Gottardo. Secondo alcuni esperti l'infrastruttura autostradale ha probabilmente raggiunto i suoi limiti di capacità.

In questa torrida estate sono divenute abituali le lunghe code ai portali della galleria del San Gottardo, che hanno raggiunto anche i 20 chilometri. Nel mese di luglio, infatti, è stato battuto un record: «Lo scorso mese abbiamo registrato un totale di circa 350 ore in autostrada, un nuovo record», ha dichiarato al «Tages-Anzeiger»Collegamento esterno il comandante della polizia del Canton Uri Thorsten Imhof. Nel luglio del 2019, prima dello scoppio della pandemia, erano solo 265 ore.

Un fenomeno che però non sembra circoscritto al solo periodo estivo. Quest’anno infatti si sono già verificati diversi episodi eclatanti, come l’ingorgo di 22 chilometri del Venerdì Santo o gli estenuanti tempi di attesa del 4 giugno, quando la circolazione viaria è rimasta bloccata nonostante non ci fossero stati incidenti o altri eventi particolari. Secondo il comandante della polizia urana l’ingorgo era stato causato unicamente dal volume molto elevato dei veicoli diretti verso sud.

In trenta giorni la galleria è stata chiusa ben 36 volte e 57 volte i servizi di soccorso sono dovuti intervenire all’interno del traforo.

Ma i congestionamenti sull’autostrada non sono causati dall’aumento del traffico che rispetto al periodo prepandemico è progredito in misura tutto sommato contenuta. Nel luglio 2019 il tunnel era stato attraversato da 754’644 veicoli e nello scorso mese, vale a dire tre anni dopo, il numero è stato solo leggermente superiore (810’903) e questo non spiega certo l’aumento esponenziale degli ingorghi e degli incidenti.

Una possibile spiegazione emerge tra gli esperti della mobilità. Dirk Helbing, ricercatore e professore del Politecnico di Zurigo interpellato dal foglio zurighese, ritiene che l’infrastruttura abbia semplicemente raggiunto il suo limite di capacità. Al Gottardo, ha sottolineato, durante le vacanze si formano spesso “ingorghi omogenei”, provocati dalla massa di auto che viaggia a velocità simili e si generano in modo naturale come in un banco di pesci.  “Se poi si verifica un evento come un incidente o un guasto, il tempo di attesa può diventare corrosivamente lungo”. In sostanza però il tunnel non è stato costruito per reggere l’esodo dei vacanzieri dal nord al sud Europa.

Per ridurre i disagi alla circolazione la polizia cantonale urana interviene deviando il traffico all’uscita di Göschenen per gli ingorghi di cinque o più chilometri. Nei casi più problematici viene utilizzata anche l’uscita più a nord di Wassen. Il passo del San Gottardo, quando è agibile, offre sempre un’alternativa alla galleria autostradale.

Il problema non può tuttavia essere risolto strutturalmente in questo modo e gli automobilisti devono quindi continuare ad attendersi lunghi tempi di attesa. L’Ufficio federale delle strade (USTRA) prevede che l’ondata di turisti sull’A2 è destinata a continuare fino a metà settembre.


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