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In piazza per una cultura “attività essenziale”

Gruppo di manifestanti distanziati e con mascherina; la ragazza in primo piano regge cartello No culture, no future
Un momento della manifestazione a Losanna. Keystone / Laurent Gillieron

Centinaia tra attori, ballerini, tecnici, musicisti, autori e spettatori si sono riuniti sabato pomeriggio in dieci città della Svizzera francese per denunciare la difficile situazione in cui versano gli operatori culturali, colpiti dalle chiusure dei teatri decretate per contenere la pandemia di Covid. Alla breve azione, all'insegna dello slogan 'No culture, no future' (nessun futuro senza cultura), hanno preso parte circa 250 persone a Losanna e 200 a Ginevra.

I manifestanti chiedono che la cultura sia riconosciuta come “attività essenziale dalle autorità pubbliche” e “resti presente e viva” nonostante la crisi, ha spiegato a Ginevra l’attrice, drammaturga e regista Olivia Csiky Trnka a nome di TIGRE, associazione di produttori e produttrici del teatro indipendente e professionale.

La portavoce ha ricordato che si tratta anche di un settore economico: rappresenta in Svizzera quasi 300’000 impieghi e oltre il 3% del PIL. “Contribuisce allo sviluppo individuale e collettivo, aiuta a pensare alle società e ai futuri possibili”, ha aggiunto, all’indomani di un sondaggio che ha rivelato che il 43% degli operatori culturali della regione teme di dover cambiare professione a causa delle difficoltà finanziarie.

In una lettera aperta alle autorità e all’opinione pubblica, 31 organizzazioni ombrello e professionali della Svizzera francese –in rappresentanza di oltre 120 tra teatri, musei, cinema, festival e biblioteche- chiedono la riapertura graduale dei luoghi di cultura, chiusi da quasi quattro mesi. Altre richieste riguardano il riconoscimento dello status di lavoratore della cultura e il sostegno finanziario alla ricerca e alla formazione artistica.

Un salto alla Comédie

Tra coloro che aspettano la riapertura a Ginevra, anche il personale di una sala che il pubblico non lo ha mai ospitato. La nuova sede della Comédie è in attesa da mesi di essere inaugurata. Il TG della Radiotelevisione svizzera ha fatto visita a questo simbolo della cultura e dell’architettura.

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Nel servizio RSI, le interviste all’attore Roberto Molo e al direttore della Comédie Denis Maillefer.

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tvsvizzera.it/ATS/ri con RSI (TG del 13.02.2021)

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