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Il santo patrono della Svizzera a Milano

San Nicolao della Flüe (nato nel 1417 nel Semicantone di Obvaldo in una famiglia di agricoltori) è il santo patrono della Svizzera: lo si ricorda il 21 marzo (data di nascita e di morte) ed è l’uomo della pace e del dialogo che dice no alla guerra, no alle armi. E a Milano dalla fine degli anni Sessanta esiste una parrocchia dedicata a lui.

Il “Padre della patria” o Bruder Klaus (“Fratello Nicola”), come spesso viene soprannominato, non sapeva né leggere, né scrivere. Eppure, anche per i suoi meriti, la Svizzera, dal Medioevo in poi, martoriata da conflitti armati interni ed esterni, vivrà relativamente in pace.

Anche Milano in qualche modo è legata a San Nicolao, perché dalla fine degli anni Sessanta esiste in città una parrocchia intitolata a lui. Ma non solo: si tratta di una delle dieci chiese moderne più singolari per forma e stile, consigliate persino dalle guide turistiche. Si trova nella zona vicino all’aeroporto di Milano Linate e fu costruita in un quartiere popolare che in quegli anni stava per sorgere nella zona est della città.

La volle proprio l’arcivescovo di Milano, Montini, poi eletto Papa nel 1963 con il nome di Paolo VI. Montini ammirava e studiava la figura di san Nicolao della Flüe, canonizzato nel 1947, ed era molto legato anche alla Svizzera e ad alcuni monasteri elvetici dove si recava in preghiera. Fu quindi sua la decisione di dedicare nella sua Milano una chiesa a San Nicolao, e per il progetto fu chiamato anche un architetto svizzero, lo zurighese Fritz Metzger.

Ma il progetto fu rivisto in seguito per alcuni problemi tecnici e alla fine fu modificato e firmato dall’architetto italiano Ignazio Gardella: la prima pietra fu posta con Montini arcivescovo di Milano e la chiesa venne inaugurata nel 1970 con Montini diventato Papa Paolo VI. Oggi è famosa per la sua forma interna. Se infatti all’esterno la struttura non colpisce (se non per il fatto di non avere il campanile), dentro è tutta un’altra storia, affascinante con la straordinaria sua struttura a carena di nave rovesciata (o copertura a vela), i portali curvi e le sue pareti scurissime color antracite.

Una chiesa che spesso, come racconta il parroco Don Bortolo, è meta di tanti turisti e turiste svizzeri.

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