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Il Consiglio Schengen di Macron coinvolge anche la Svizzera

Macron
Keystone / Yoan Valat / Pool

Macron spinge per la creazione di un consiglio direttivo dello spazio Schengen, del quale farebbe parte anche la Svizzera.

Il presidente francese Emmanuel Macron vuole creare un consiglio direttivo dello spazio Schengen. La Svizzera dovrebbe esservi rappresentata, ha dichiarato oggi a Lilla, in Francia, la consigliera federale Karin Keller-Sutter poco prima della riunione informale dei ministri della giustizia e degli interni.

La responsabile del Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP) ieri sera ha potuto discutere brevemente dell’argomento con Macron, dopo la presentazione della proposta fatta dallo stesso presidente francese a Tourcoing. Il presidente francese le ha assicurato che gli stati associati faranno senz’altro parte del Consiglio Schengen. “Va da sé che la Svizzera ne farà parte”, ha aggiunto Keller-Sutter. Il Consiglio Schengen dovrebbe assumere compiti operativi e fornire un sostegno rapido e mirato a singoli Stati in caso di crisi.

“La gestione delle frontiere alla base della gestione della migrazione”

Già lo scorso dicembre, con la proposta di riforma del Codice frontiere Schengen la Commissione europea aveva presentato idee per un migliore funzionamento dello spazio Schengen, una priorità anche per la Svizzera. Oggi, nel corso dell’incontro con i ministri degli interni, Keller-Sutter ha ribadito che la riforma è necessaria per affrontare le sfide attuali, poiché una gestione efficace delle frontiere è la base di una politica migratoria europea credibile.

“Sin dalla presentazione due anni fa da parte della Commissione europea della riforma dei pacchetti Schengen e Dublino, percepisco un nuovo slancio”, ha dichiarato Keller-Sutter. A quanto pare la Francia ha la forza di portare avanti le cose, ha aggiunto.

La protezione delle frontiere esterne è centrale e costituisce una priorità anche per la Svizzera. Si tratta della controparte alla libertà di viaggiare nello Spazio Schengen, ha dichiarato la consigliera federale, facendo allusione al referendum lanciato in Svizzera contro il finanziamento di Frontex.

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Politica migratoria

L’altro punto prioritario dell’incontro è stata la politica migratoria dell’UE. Le proposte per una riforma completa della politica d’asilo e migratoria sono attualmente bloccate. La Svizzera sostiene pertanto un modo di procedere a tappe, come proposto dalla presidenza francese, precisa un comunicato odierno del DFGP. Secondo questa strategia andrebbero innanzitutto attuati i punti non controversi, come un migliore rilevamento dei migranti con Eurodac.

In questo contesto è pure stata discussa la lotta alla migrazione secondaria. La responsabile del DFGP promuove l’idea di rendere più efficace la lotta ai viaggi non autorizzati all’interno dello spazio Schengen. La riforma mira a consentire operazioni di polizia congiunte e ad agevolare la riammissione tra gli Stati membri. Per Keller-Sutter si tratta di una procedura equa poiché è strutturata in modo da poter essere ugualmente applicabile a tutte le frontiere interne.

A Lilla la consigliera federale Keller-Sutter ha inoltre avuto la possibilità di incontrare il nuovo ministro degli interni tedesco Nancy Faeser. Ha pure avuto colloqui bilaterali con il ministro degli interni ceco Vít Rakušan e il commissario dell’UE Ylva Johansson.
 

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