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Ore di lavoro: il calo è netto in Svizzera e non solo

Un giovane cameriere prepara il cappuccino mentre una collega più anziana lo osserva e corregge.
Confrontando i Paesi europei, l’Italia e la Grecia hanno registrato i cali maggiori (–11,3%), seguiti dal Portogallo (–11,1%) e dalla Spagna (–10,9%). Le contrazioni minori sono invece state rilevate in Danimarca (–1,6%), in Finlandia (–2,2%) e nei Paesi Bassi (–2,3%). Keystone / Ennio Leanza

Lo scoppio della pandemia da coronavirus ha notoriamente avuto conseguenze su molti aspetti della vita economico-lavorativa. Ad essere modificato, nel corso del 2020, è stato anche il totale delle ore di lavoro svolte in Svizzera in ambito professionale, che ha subìto una contrazione del 3,7% rispetto all'anno precedente. Il calo, rileva l'Ufficio federale di statistica (UST)Collegamento esterno, è stato particolarmente forte nel ramo «Servizi di alloggio e di ristorazione» (–29%).

Secondo la statistica del volume di lavoro (SVOL), il numero di ore svolto dalle persone occupate in Svizzera è calato nel 2020 del 3,7%, attestandosi a un livello inferiore a quello del 2015. È la prima volta da quando si dispone di questi dati (1991) che si rileva una contrazione annua di queste proporzioni, cui hanno contribuito sia la diminuzione degli impieghi (–0,7%) che la durata settimanale effettiva del lavoro per impiego (–5,5%). La diminuzione rilevata sarebbe stata ancora più forte se nello stesso periodo non fosse anche calato il numero di settimane di vacanza effettuate (passate da 4,5 a 3,9) e il numero dei giorni festivi che ricorrono tra il lunedì e il venerdì.

Ristorazione e alloggio i settori più colpiti

Il ramo «Servizi di alloggio e di ristorazione» ha registrato la flessione più importante (–29%) e questo a causa di una diminuzione del numero di impieghi e di una riduzione della durata annua effettiva del lavoro per impiego. Seguono poi i rami «Attrazioni artistiche, di intrattenimento, presso famiglie, altro» (–13,6%), «Trasporto e magazzinaggio» (–6,9%) e «Commercio, riparazione» (–5,6%).

Soffrono i Paesi intorno al Mediterraneo

Se si dà un’occhiata ai dati europei, tra il 2019 e il 2020 la durata settimanale effettiva del lavoro per persona occupata tra i 20 e i 64 anni nell’UE è diminuita più che in Svizzera: la flessione si stabilisce infatti al 6,9%. La diminuzione è stata osservata un po’ in tutti i Paesi europei (vedi grafico sottostante), ma quelli mediterranei hanno avuto conseguenze più significative rispetto agli altri. Confrontandoli si nota infatti che l’Italia e la Grecia hanno registrato i cali maggiori (–11,3%), seguiti dal Portogallo (–11,1%) e dalla Spagna (–10,9%). Le contrazioni minori sono invece state rilevate in Danimarca (–1,6%), in Finlandia (–2,2%) e nei Paesi Bassi (–2,3%). La Svizzera (–4,2%) si è classificata tra i Paesi nei quali la diminuzione della durata settimanale effettiva del lavoro è meno marcata.

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