La televisione svizzera per l’Italia

Disdire l’accordo sui frontalieri? Non se ne parla

dogana
© Keystone / Gaetan Bally

Anche se la ratifica dell'intesa da parte italiana dovesse slittare al 2023, il Governo federale non intende rinunciarvi e risponde picche al deputato leghista Lorenzo Quadri.

Benché la ratifica da parte italiana dell’accordo sui frontalieri sia ancora tecnicamente possibile entro la fine di quest’anno, il Consiglio federale si attende, anche in caso contrario, che ciò possa comunque avvenire nel 2023. Ad ogni modo, non si parla di una disdetta unilaterale da parte elvetica della Convenzione del 1974 con l’ItaliaCollegamento esterno che regola la questione.

È quanto risponde il Consiglio federale a una mozione del deputato ticinese Lorenzo Quadri (Lega-UDC), l’ennesima, in cui il consigliere nazionale chiede che la Svizzera rinunci all’intesa a causa delle “lungaggini” di Roma circa il accordo sull’imposizione dei frontalieri.

Altri sviluppi

Per il deputato leghista, è innegabile che la Svizzera, nella procedura relativa all’adeguamento della fiscalità dei frontalieri, sia già stata estremamente accondiscendente con l’Italia. Tuttavia, dopo vari anni di infruttuosa attesa, la data di entrata in vigore del nuovo accordo, ossia il primo gennaio del 2023, va ritenuta vincolante secondo Quadri. Non è accettabile che sia ancora una volta la Svizzera, e segnatamente il Canton Ticino, a fare le spese di contingenze politiche italiane – in particolare le nuove elezioni che hanno fatto slittare la data della ratifica – nel caso concreto le recenti elezioni. Il numero di frontalieri è intanto in aumento.

Altri sviluppi
Il mercato del lavoro elvetico continua ad essere molto gettonato.

Altri sviluppi

Balzo del 5,8% dei frontalieri/e in Svizzera

Questo contenuto è stato pubblicato al Evoluzione continua del numero dei e delle pendolari provenienti dai Paesi vicini sul mercato del lavoro elvetico.

Di più Balzo del 5,8% dei frontalieri/e in Svizzera

Per questo, secondo il consigliere nazionale, la Svizzera deve disdire unilateralmente la Convenzione del 1974 sulle doppie imposizioni (CDI-I), di cui la fiscalità dei frontalieri è parte integrante, per il 31 dicembre 2022. Per tutto il tempo in cui l’Italia non avrà ratificato un nuovo trattato, non sarà in vigore alcun accordo e di conseguenza non saranno dovuti ristorni, secondo Quadri.

Seppur consapevole degli effetti delle recenti elezioni e del cambio di Governo in Italia sui tempi del processo di ratifica da parte italiana, e quindi anche dei possibili ritardi sull’entrata in vigore della nuova intesa, il Consiglio federale crede che il nuovo Accordo sui frontalieri, negoziato in stretta collaborazione con le autorità dei Cantoni dei Grigioni, del Ticino e del Vallese, non debba essere messo a repentaglio da una denuncia dell’Accordo del 3 ottobre 1974 tra la Svizzera e l’Italia relativo all’imposizione dei lavoratori frontalieri e alla compensazione finanziaria a favore dei Comuni italiani di confine.

Altri sviluppi
traffico

Altri sviluppi

Ticino e Lombardia tornano a parlare di accordo fiscale dei frontalieri

Questo contenuto è stato pubblicato al Il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, l’assessore agli enti locali Massimo sertori e la presidente della Regio Insubrica Claudia Terzi sono stati accolti martedì in Ticino per discutere di relazioni bilaterali.

Di più Ticino e Lombardia tornano a parlare di accordo fiscale dei frontalieri

Tra l’altro, una disposizione sulla denuncia contenuta nella CDI-I prevede che la CDI-I e l’Accordo del 1974 – parte integrante della Convenzione – possano essere denunciati soltanto con un preavviso minimo di sei mesi, prima della fine di ciascun anno solare. Una denuncia per la fine dell’anno in corso non sarebbe quindi formalmente possibile.
 

In conformità con gli standard di JTI

Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative

Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.

Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR