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Alcol, il marketing guarda ai più giovani

Consumatori di birra in un ristorante
Keystone / Tom Weller

Gli adolescenti sono oggetto di campagne mirate da parte dei produttori di bevande alcoliche che possono avere conseguenze deleterie per la loro salute.

Ogni cinque minuti i giovani sono sollecitati a consumare alcol, secondo quanto rivela uno studio condotto lo scorso autunno da Dipendenze Svizzera tra gli adolescenti (dai 16 ai 19 anni) in cinque grandi città elvetiche.

Una decina di soggetti appartenenti a questa particolare categoria di potenziali consumatori è stata seguita da ricercatori per oltre sei ore durante i loro abituali percorsi quotidiani ed è risultato che mediamente nel corso di ogni tragitto venivano percepiti 73 stimoli, vale a dire uno ogni 5 minuti, la metà dei quali espressi in campagne pubblicitarie o promozionali.

I giovani infatti sono “un obiettivo privilegiato del marketing perché sono i clienti di domani”, osserva Dipendenze Svizzera.

Un’altra metà però si manifestano con modalità apparentemente non intenzionali (bottiglie e lattine abbandonate in luoghi pubblici, eventi con persone che bevono, offerte particolari sui menù dei ristoranti, eccetera). A fronte di ciò sono risultati quasi del tutto assenti messaggi di prevenzione.

Va inoltre evidenziato che i produttori hanno saputo aggiornare il marketing in funzione dell’evoluzione del panorama mediatico. Su Snapchat, Instagram e TikTok gli adolescenti, principali fruitori di queste piattaforme sociali, ricevono di continuo immagini e messaggi di conoscenti che hanno per tema l’alcol.

E, come sottolinea Dipendenze Svizzera, “la pubblicità di alcolici da parte degli influencer è impressionante” mentre la “spaventosa normalità” di questo genere di bevande nella vita quotidiana dei giovani risulta problematica alla luce degli oltre 400 ricoveri annui per intossicazione da alcol che li riguarda.  

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tvsvizzera/ats/spal con RSI (TG del 17.5.2021)

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