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Gli effetti del vaccino durano più di quanto si pensasse

Virginie Masserey durante la conferenza stampa odierna a Berna.

La protezione dei vaccini anti-covid dura più di sei mesi e la campagna di richiami in Svizzera partirà verosimilmente solo verso la fine dell'anno, anche per coloro che per primi hanno ricevuto la doppia dose a gennaio. Lo hanno spiegato oggi gli esperti della Confederazione durante il loro consueto appuntamento con la stampa.

“Siamo in costante contatto con gli esperti che ci aggiornano sui dati e sugli studi disponibili. Secondo loro in questo momento tutto indica che la protezione vaccinale dura più di sei mesi, probabilmente resiste nove, dodici o anche più mesi”, ha detto Virginie Masserey responsabile della sezione di controllo delle infezioni dell’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP). “Ad ogni modo tutti coloro che hanno ricevuto la doppia dose già in gennaio non devono preoccuparsi: non saranno convocati per il richiamo a luglio. Richiamo per il quale tra l’altro occorre l’autorizzazione di Swissmedic sulla base di studi scientifici”.

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L’estate probabilmente porterà a una ulteriore diminuzione, ma bisognerà comunque fare attenzione all’autunno. L’ideale è quindi approfittare degli attuali momenti di calma per farsi vaccinare, ha proseguito l’esperta.

L’adesione alla vaccinazione, intanto, tende ad aumentare col tempo ed è soddisfacente, con solo un 15/20% di oppositori. Fra le persone vulnerabili, c’è già una copertura vaccinale che supera il 75%. A inizio agosto, tutti quelli che lo vogliono potranno essere vaccinati. Per quel che riguarda i test di massa effettuati nelle aziende, Masserey ha sottolineato che le persone vaccinate non devono sottoporsi a tali analisi.

Misure che vengono allentate e accortezze che restano

Pian piano le misure vengono allentate, ma è comunque importante continuare a rispettare le norme igieniche e il distanziamento, così come l’utilizzo della mascherina quando non si possono rispettare le distanze, ha dal canto suo affermato Rudolf Hauri, medico cantonale di Zugo e presidente dell’Associazione dei medici cantonali.

Proprio a livello di misure, ora che la situazione a livello di Confederazione viene alleggerita, potrebbero riscontrarsi nuovamente differenze a livello cantonale. Focolai importanti possono ancora scoppiare in gruppi di persone non vaccinate. La situazione in generale non dovrebbe però più degenerare, ha sottolineato Hauri, poiché i vaccini e la gestione logistica funzionano.

Tvsvizzera.it/Ma.Mi./ats con RSI (Telegiornale del 01.06.2021)

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