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Compromesso UE sulle nuove sanzioni contro la Russia

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L'embargo riguarda per ora solo il greggio che arriva via mare. Keystone / Str

L'Unione Europea ha raggiunto nella notte su martedì un accordo sull'embargo del petrolio russo. Anche la Svizzera si prepara a una carenza di greggio.

L’accordo prevede un embargo immediato al petrolio che arriva dalla Russia all’UE via mare mentre rinvia lo stop al greggio trasportato attraverso l’oleodotto Druzhba.

Il sesto pacchetto di sanzioni dell’Ue contro la Russia sarà finalizzato mercoledì dagli ambasciatori permanenti dei paesi membri (Coreper) riuniti a Bruxelles.

I leader dei 27, al termine di una trattativa lunga e più volte vicino a naufragare, sono riusciti a salvare l’unità del Vecchio Continente di fronte al nemico moscovita con un escamotage che accontenta il premier ungherese Viktor Orban e fornisce adeguate garanzie ai paesi senza sbocco sul mare.

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A piegare le ultime resistenze dell’Ungheria e dei suoi vicini è stato l’inserimento nelle conclusioni non solo dell’esenzione del petrolio che arriva nell’UE via oleodotti ma anche di una postilla secondo la quale Bruxelles si impegna a introdurre “misure di emergenza” in caso di interruzione della fornitura di energia da parte di Mosca.

Di fatto, Budapest – ma anche Praga e Bratislava – hanno ottenuto per iscritto che in caso di misure di ritorsione del Cremlino saranno aiutate dagli altri paesi membri. Il periodo di esenzione per il petrolio via oleodotto sarà oggetto di discussione nei prossimi giorni ma non si preannuncia breve.

Un ramo dell’oleodotto passa da Polonia e Germania e sia Varsavia che Berlino si sono dette disposte a fare a meno della loro quota quando scatterà la tagliola, a fine anno. Se si somma tutto, l’embargo dovrebbe colpire oltre il 90% del greggio importato dalla Russia.

Il sesto pacchetto include inoltre l’esclusione da Swift della più grande banca russa, la Sberbank, le limitazioni a tre emittenti di Mosca e l’inclusione nella lista nera dell’Ue di enti e personalità varie. A quanti si apprende, tra esse vi sarebbe anche il patriarca Kirill.

Impatto anche in Svizzera

L’embargo avrà un impatto anche sulla Svizzera, seppur la Confederazione non acquisti petrolio direttamente dalla Russia. Tuttavia, quasi tre quarti delle vendite interne di gasolio e benzina dipendono da importazioni dall’UE, scrive martedì l’Ufficio federale per l’approvvigionamento economico del Paese (UFAE).

Secondo il sito web del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE), i combustibili petroliferi e i carburanti per autotrazione rappresentano circa il 50% dell’energia consumata in Svizzera.

Scorte per 4 mesi e mezzo

Di norma, il Consiglio federale accetta le sanzioni dell’UE contro la Russia dopo averle esaminate. La decisione definitiva di un embargo petrolifero a livello europeo non è ancora stata presa. Secondo l’UFAE, è al momento difficile valutare quali sarebbero le conseguenze a lungo termine per l’approvvigionamento della Svizzera. Tutto dipenderà da fattori come la tempistica dell’embargo, le capacità di trasporto e l’eventuale aumento della produzione di greggio in altri Paesi.

Il mercato dovrebbe in ogni caso riorganizzarsi e fornire dei sostituti, scrive l’UFAE. I preparativi per un simile scenario sono in corso da tempo. In caso di grave carenza, la domanda di carburante per auto e di gasolio per riscaldamento sarebbe coperta dalle scorte obbligatorie per quattro mesi e mezzo.

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