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Compie 50 anni ‘West and soda’

Il primo lungometraggio di Bruno Bozzetto, fortemente sperimentale per l'epoca in cui uscì, brilla ancora oggi per originalità

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Nei primi anni Sessanta, il fumettista italiano Bruno Bozzetto pensò di portare il genere western da questa parte dell’Atlantico. A dire il vero, era già audace che decidesse di realizzare un lungometraggio d’animazione: per quanto dagli Stati Uniti siano fossero arrivate una ventina di produzioni Disney, in Italia erano stati realizzati solo due lunghi animati nel 1949; poi solo corti.

Bruno Bozzetto comincia a pensare a ‘West and soda’ nel 1962. Se non si trattasse di un film d’animazione, arriverebbe nelle sale prima della cosiddetta ‘Trilogia del dollaro’ di Sergio Leone, cioè ‘Per un pugno di dollari’, ‘Per qualche dollaro in più’ e ‘Il buono, il brutto e il cattivo’, usciti nel ’64, ’65 e ’66, che coincidono con la nascita dello spaghetti western.
Ci arriva nel ’65, Bozzetto, perché per ‘West and soda’ non bastano due settimane di riprese nell’entroterra sardo o nel sud della Spagna, bisogna disegnare le scene e le posizioni chiave dei personaggi, poi aggiungere migliaia di fotogrammi di movimenti intermedi e colorarli tutti, e tutto va filmato con uno speciale banco munito di macchina da presa dove rigirare una scena vuol dire ore, persino giorni di lavoro.

Bozzetto può però contare su un gruppo di collaboratori. Aveva esordito con due cortometraggi alla fine degli anni Cinquanta (‘La storia delle armi’, presentato al Festival di Cannes, e ‘La storia delle invenzioni’) ed era stato ingaggiato per i famosi Caroselli. I compensi della pubblicità gli avevano permesso di lasciare gli spazi messi a disposizione dal padre nell’appartamento di Milano (quando ormai i disegni posti ad asciugare cominciavano ad invadere le sale da bagno) e di allestire il primo vero laboratorio della Bruno Bozzetto film, assumendo personale.
Ma la più preziosa risorsa di Bruno Bozzetto sono, naturalmente, le idee. Il signor Rossi, che per ora, agli inizi degli anni Sessanta, è protagonista di pochi cortometraggi ma farà storia. E appunto ‘West and soda’, storia in cui la giovane e indifesa Clementina, proprietaria di un piccolo terreno fertile nel vecchio west, è minacciata da un cattivissimo che vuole impadronirsene, ma dovrà vedersela col pistolero Johnny.
‘West and soda’ ha l’umorismo, che nello spaghetti western in carne e ossa è tutt’al più involontario. È surreale (a onor del vero il dizionario Morandini riporta un film del ’59 di Mario Amendola intitolato ‘Il terrore dell’Oklahoma’ che già rileggeva il western americano in chiave parodistica). Ed è uno straordinario fumetto animato che ancora oggi, nonostante i nostri occhi siano pieni di strabiliante computergrafica, brilla per originalità.

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