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Al via il Locarno Festival 2020, nonostante tutto

foto in Piazza Grande
Quest'anno non sarà così. Delle fotografie in Piazza Grande ricordano qual è l'aspetto del luogo più suggestivo del Festival durante gli undici giorni in cui Locarno diventa capitale mondiale del cinema. Keystone / Pablo Gianinazzi

Le conseguenze della pandemia di coronavirus hanno colpito duramente il Locarno Film Festival che, tuttavia, si apre ufficialmente il 5 agosto in un formato inedito. Ecco come.

Il sole tramonta, le sedie gialle e nere di Piazza Grande a poco a poco vengono occupate, i volti imbarazzati, spavaldi o ignari dei presenti che aspettano o cercano posto vengono proiettati sul gigantesco schermo. Alle 21:30 lo sguardo della telecamera si sposta sul campanile che troneggia sulla piazza e poi, dopo i rintocchi, comincia la magia del cinema.

Una scena familiare per chi è stato almeno una volta al Locarno Film Festival ma che, questo 5 agosto 2020, non si realizza. Le conseguenze della pandemia di coronavirus hanno reso chiaro fin dallo scorso aprile che la grande manifestazione non si sarebbe tenuta come di consueto.

Ma lo spettacolo deve continuare. Oggi, nonostante tutto, si apre ufficialmente Locarno 2020 – For the Future of Films.

 Un’edizione diversa e ridotta ma che il direttore operativo Raphael Brunschwig preferisce definire “inedita e ibrida”.

In programma ci sono 103 proiezioni alle quali si potrà assistere direttamente in una delle tre sale aperte (PalaCinema, GranRex e PalaVideo) oppure gratuitamente online, dove si potranno trovare 83 film, disponibili tramite il sitoCollegamento esterno, rinnovato per permettere una migliore accessibilità.

“Abbiamo dato il meglio che abbiamo potuto fin da quando abbiamo saputo che il Festival come lo conosciamo non sarebbe stato possibile”, ci spiega Brunschwig, “In questo contesto siamo stati mossi da tre obiettivi: sopravvivere e garantire la continuità, consolidare il prestigio nazionale e internazionale acquisito in oltre settant’anni e trasformare questa crisi in un’opportunità di crescita per il futuro”.

Questo si traduce, ad esempio, in un’accelerazione dello sviluppo digitale del Festival, per amplificare quello che succede durante gli undici giorni della manifestazione e faccia vivere i molti progetti ad essa legati anche durante il resto dell’anno.

Il contributo di RSI News:

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Solidarietà

“Ogni anno bisogna reinventarsi, anche se magari non in modo così radicale”, dice Lili Hinstin, dallo scorso anno direttrice artistica. “Bisogna sempre proporre qualcosa di nuovo e fresco, che al contempo si iscriva nella storia del Festival”. Quest’anno, “abbiamo riflettuto molto sul nostro ruolo e abbiamo deciso di attivare la macchina potente che rappresenta il Festival definendo ‘all’osso’ la nostra missione: far scoprire film e lanciare, sostenere e promuovere gli autori del cinema mondiale”.

Accanto al concorso di corto e mediometraggi “Pardi di domani” (la rampa di lancio di Locarno per i giovani cineasti) e alla sezione “Open Doors Screenings” (dedicata alla cinematografia del Sud e l’Est del mondo), è stata quindi lanciata un’iniziativa solidale: The Films After Tomorrow, volta ad aiutare i cineasti che sono stati costretti a interrompere la lavorazione del loro lungometraggio a causa delle conseguenze della pandemia.

Gli estratti di venti progetti (dieci internazionali e dieci svizzeri) saranno valutati da una giuria. Quelli ritenuti più meritevoli riceveranno dei premi, fra cui due speciali Pardi 2020 del valore di 70’000 franchi ciascuno, che dovrebbero permettere di completare il lavoro.

Ai registi dei 20 progetti in gara è stato inoltre chiesto di selezionare un film proiettato in passato a Locarno che li ha particolarmente segnati. Questi 20 film compongono la sezione “Un viaggio nella storia del Festival” e potranno essere riscoperti online e in sala anche dal pubblico nel corso di questa edizione.

A completare l’offerta c’è un altro viaggio nel passato, con la sezione “Through the Open Doors”, che raccoglie una selezione dei film della sezione Open Doors lungo i suoi 18 anni di esistenza, e i Secret Screening, perle cinematografiche selezionate dalla direttrice artistica. Lo spettatore in sala scoprirà il titolo del film solo quando questo comincerà.

Ciò che non uccide…

Il festival di Locarno, insomma, c’è. Ma non bisogna farsi illusioni, la pandemia ha lasciato il segno. Piazza Grande gremita, gli incontri, le feste, l’ambiente internazionale che si respira durante gli undici giorni in cui Locarno diventa la capitale del cinema mondiale sono tra le dolorose rinunce di quest’anno.

Anche dal punto di vista economico il colpo è duro. “Al momento il budget è ridotto del 50% ed è previsto un deficit di 200’000 franchi”, sottolinea Brunschwig.  “Quanto fatto fino ad oggi è stato possibile solo grazie alla compattezza dei partner pubblici e privati che hanno creduto in noi e ci hanno messo nelle condizioni di poter sopravvivere e presentare qualcosa di forte, all’altezza della nostra reputazione”, sottolinea il direttore operativo, che però è fiducioso: “Se nel 2021 sarà possibile avere un’edizione normale, allora ne usciremo rafforzati”.


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