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Un escavatore guidato a distanza per operazioni pericolose

L escavatore all opera in una zona impervia.
Fare lavori in situazioni difficili senza mettere in pericolo vite umane. Questo l'obiettivo dello escavatore progettato dal Politecnico di Zurigo. tvsvizzera

Un escavatore telecomandato per operazioni ad alto rischio. È stato sviluppato dal Politecnico federale di Zurigo. L'obiettivo è quello di fornire agli addetti ai lavori una macchina che faccia lavori in situazioni estreme e pericolose senza mettere in pericolo vite umane.

Il Politecnico di Zurigo sta lavorando a un progetto per rendere meno pericoloso l’utilizzo di escavatori in situazioni precarie e pericolose. In pratica, questo escavatore fa esattamente quello che fanno tutti gli escavatori del mondo: spinge, scava, solleva e si gira. Ma quello del Politecnico ha una caratteristica particolare. Nessun essere umano è seduto nell’abitacolo. Il mezzo viene infatti controllato a distanza da un operatore seduto in una cabina mobile che assomiglia a un simulatore. Attraverso videocamere e una rete wireless le informazioni giungono al macchinista seduto comodamente in un luogo sicuro (anche a decine di chilometri di distanza). Quest’ultimo grazie a diversi teleschermi giganti vede esattamente quello che “vede” la macchina. Da qui l’operatore può dare gli ordini all’escavatore come se fosse nell’abitacolo. Lavorando con la stessa precisione.

Al progetto partecipa l’Ufficio federale dell’armamento, interessato a impiegare la tecnologia per il risanamento dell’ex deposito di munizioni a Mitholz, nell’Oberland bernese. L’esercito elvetico vuole infatti sgomberare questo deposito sepolto nella valle di Kander ma tra le macerie giacciono ancora 3500 tonnellate di bombe aeree, mine e granate e potenzialmente ad alto rischio di esplosione.

Scavare nel posto sbagliato potrebbe innescare una reazione a catena con conseguenze nefaste per gli operai. E in questa situazione estrema, l’escavatore controllato a distanza potrebbe essere la soluzione migliore.

Ma la macchina messa a punto dal Politecnico è molto utile anche per eliminare detriti dopo alluvioni o frane da luoghi impervi. Non per nulla anche le Ferrovie federali svizzere si sono dette molto interessate al progetto, considerato che ogni anno il maltempo danneggia la rete ferroviaria e i lavori di ripristino sono spesso rinviati a causa dell’instabilità geologica della zona colpita.

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tvsvizzera.it/fra con RSI

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