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Berna propone nuove misure, la parola passa ai Cantoni

A sinistra il ministra della Sanità Alain Berset e a destra il presidente della Confederazione Guy Parmelin.
A sinistra il ministra della Sanità Alain Berset e a destra il presidente della Confederazione Guy Parmelin. Keystone / Peter Klaunzer

In considerazione della comparsa della nuova variante Omicron, presente con due casi confermati in Svizzera, il Consiglio federale si è riunito oggi per valutare nuove misure nella lotta alla pandemia. Proposte che l'Esecutivo ha sottoposto ai Cantoni dando loro tempo fino a domani per esprimersi in merito.

Estensione dell’obbligo del certificato Covid a tutti gli spazi al chiuso, introduzione del pass sanitario per le riunioni private con più di 10 persone e riduzione della validità dei test. Sono le principali misure che il Consiglio federale propone di introdurre alla luce dell’aumento dei casi di coronavirus e dell’arrivo della nuova variante Omicron, definita “preoccupante” dall’OMS. Due i casi di contagio da Omicron in Svizzera confermati stasera dall’Ufficio federale di sanità pubblica.

Le misure presentate oggi sono inviate in consultazione fino a domani sera. Una decisione formale circa la loro introduzione è attesa per la prossima seduta del Consiglio federale, in agenda venerdì.

Mascherine in tutti gli spazi interni

Tra i provvedimenti che potrebbero entrare rapidamente in vigore figura l’estensione dell’obbligo di indossare la mascherina. Questa dovrà essere portata negli spazi interni delle strutture pubblicamente accessibili, incluse le manifestazioni al chiuso, in cui vige l’obbligo del certificato Covid.

Dove non è possibile mettere una mascherina protettiva sono previsti provvedimenti alternativi. Nei ristoranti si potrà consumare solo restando seduti. Nel caso in cui non si possa indossare la mascherina, per esempio durante attività culturali e sportive, vanno registrati i dati di contatto.

L’obbligo di presentare il certificato sarà esteso a tutte le manifestazioni pubblicamente accessibili che si svolgono al coperto, così come a tutte le attività sportive e culturali amatoriali che si tengono al chiuso. L’eccezione per i gruppi fino a 30 persone viene così soppressa. Vengono invece eliminate, considerato che tutti coloro che volevano farsi vaccinare hanno potuto farlo, tutte le restrizioni di capacità decise in base alla legge Covid-19, soprattutto nei luoghi chiusi.

Certificato anche in famiglia se si è più di dieci

In futuro, l’obbligo di certificato si applicherà anche alle riunioni private – in famiglia o tra amici – in spazi chiusi alle quali partecipano più di 10 persone. Per gli eventi all’aperto, il limite per l’obbligo del pass scende da 1000 e 300 partecipanti.

Possibile ritorno dell’obbligo al telelavoro

È previsto anche un rafforzamento delle misure sul posto di lavoro. Il governo propone tre varianti: mascherina obbligatoria per tutti coloro che lavorano in spazi chiusi, obbligo di telelavoro per i non vaccinati e non guariti, oppure obbligo generale di telelavoro (con eccezioni). Le aziende saranno inoltre tenute a offrire ai dipendenti la possibilità di sottoporsi a test ripetuti.

A ciò si aggiungono i test ripetitivi nelle scuole e la limitazione del periodo di validità dei certificati sanitari ottenuti grazie a un tampone. Quelli generati dopo un test PCR dovrebbero essere validi per 48 ore invece di 72, quelli ottenuti con un test rapido per 24 ore invece di 48. Questa riduzione aumenta l’attendibilità dei risultati, precisa l’esecutivo.

Fino al 24 gennaio

L’obiettivo delle misure illustrate oggi – la cui validità è limitata al 24 gennaio – è ridurre la circolazione della variante Delta e rallentare la diffusione di quella chiamata Omicron allo scopo di evitare di sovraccaricare le strutture ospedaliere sul lungo termine.

Della nuova variante si sa infatti ancora poco. Il governo suppone che sia altamente contagiosa ed è possibile che anche le persone immuni alla Delta possano essere infettate. La combinazione tra l’attuale alta circolazione del virus e la variante Omicron potrebbe essere problematica per la Svizzera.

Altri sviluppi

Le nuove infezioni e, dopo un certo intervallo, i ricoveri in ospedale e l’occupazione delle unità di terapia intensiva sono in forte aumento. Se l’andamento pandemico continuerà con i ritmi osservati nelle ultime settimane, non si può escludere un sovraccarico delle cure intense a livello nazionale.

A ciò va aggiunto il rischio che i vaccini esistenti siano meno efficaci e che un precedente contagio da Covid-19 protegga meno contro la reinfezione. Non è nemmeno chiaro quanto bene il vaccino protegga dai decorsi gravi e quanto sia pericolosa la nuova variante. Dati in materia non saranno disponibili prima di sei settimane.

Altri sviluppi

Nel frattempo il Consiglio federale ha già reagito, adottando misure per combattere la diffusione della nuova variante in Svizzera. Sono ad esempio state introdotte restrizioni per i voli in arrivo dal Sudafrica. Inoltre, chi entra nella Confederazione da Paesi in cui è apparsa la nuova variante del virus deve presentare un tampone negativo e sottoporsi a quarantena per dieci giorni. Ciò vale anche per chi è in possesso di un certificato sanitario.

Il servizio del TG di questa sera:

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