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Roger Federer nella storia

Oltre lo sport. Nella storia. Roger Federer ha vinto il suo 18esimo grande slam battendo  in Australia il suo rivale e amico di sempre Rafa Nadal. Tre ore e 38 minuti per vicere- Ancora: a quasi  36 anni.

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Davanti ai 15mila impazziti della Rod Laver Arena il campione svizzero conquista gli Australian Open, Una sfida combattuta fino all’ultimo punto e vinta dopo cinque combattuti set: 6-4, 3-6, 6-1, 3-6, 6-3. 

Ma solo sei mesi fa la battaglia per Federer era con il menisco, quel ginocchio sinistro e capriccioso che aveva fatto già scrivere a molti il the end per lo svizzero, e prima c’era stata quella con la spalla. Un campione vero, mai un eccesso, mai uno sgarbo, e anche nel finale su cui lui stesso non avrebbe scommesso ci mette del suo: “Con Nadal avrei anche perso e sarei stato felice comunque – dice con la coppa stretta tra le mani – il tennis è uno sport difficile, stavolta mi sarei accontentato del pari…”. 

Chapeau, esternazioni del genere dal vincitore, sono merce rara. Arrivate dopo una finale giocata sul filo delle emozioni, una battaglia che ha appassionato milioni di tifosi in tutto il mondo: Federer e Nadal tornavano a sfidarsi in una finale di Slam per la nona volta, a cinque anni e mezzo dall’ultima, con lo spagnolo da sempre croce dello svizzero, l’unico che in questi anni lo ha messo all’angolo: fino a ora la forbice tra i due era di 23 a 11 in favore del maiorchino, un divario che si fa ancora più largo se ristretto ai soli tornei dello slam con Nadal avanti in 9 partite su 11. 

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Ma Melbourne 2017 ha scritto un’altra storia e cinque set fatti di ribaltamenti di fronti, servizi strappati, ace, potenza e pazienza. Federer ha battuto anche i cinque anni di differenza a favore dello spagnolo, anche lui di ritorno dopo mesi di guai fisici: Nadal forte del suo dritto in top spin, lo svizzero che doveva affidarsi al suo servizio per mettere in difficoltà l’avversario. E nell’altalena delle emozioni è nel quinto set che i due si giocano tutto.

A 36 anni, il prossimo 8 agosto, il basilese piange: lacrime di gioia e parole di riconoscenza a chi sta dietro la sua interminabile carriera, e anche all’avversario con cui in questi anni ha sempre dato vita a sfide accese, ma politicamente corrette. “Da 20 anni vengo qui e a Melbourne mi sono sempre divertito, oggi si diverte anche la mia Famiglia – ha detto con il sorriso -. Spero di rivedere tutti il prossimo anno e, se non fosse così, è stato fantastico comunque”.

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