La televisione svizzera per l’Italia

Sei uragani tra Pacifico e Atlantico

Sono ben sei gli uragani che stanno per sconvolgere l'Atlantico e il Pacifico, verosimilmente durante la prossima notte. Tre ruotano nel Nord Atlantico, mentre il Pacifico tropicale è investito dal super tifone Mangkhut con venti a 273 chilometri orari.

Contenuto esterno

Florence, il più pericoloso dei sei uragani che vorticano su Atlantico e Pacifico, si abbatterà sulla costa sudorientale degli Stati Uniti venerdì, dopo aver costretto all’esodo quasi 2 milioni di persone e messo in allerta 10 milioni di abitanti. Sarà l’ennesimo banco di prova organizzativo ma anche politico per Donald Trump, che continua a polemizzare sul numero di morti dopo l’uragano Maria a Puerto Rico ma che alla vigilia del voto di Midterm non può permettersi errori, come capitò a George W. Bush con Katrina.

Declassato ma fa paura lo stesso

Florence è stato declassato ulteriormente a categoria 2 (su 5) per l’indebolimento dei venti, passati da 225 a 165 km orari, ma conserva intatto il suo potenziale distruttivo. Anzi, si temono conseguenze peggiori perché il suo fronte si è allargato sino a 644 km e ha rallentato la sua corsa con il rischio di stazionare per giorni aumentando il livello del mare e scaricando una quantità biblica di acqua. 

Le inondazioni sulla costa potrebbero arrivare sino a circa 4 metri spingendosi all’interno per 3 km, mentre nella Carolina del nord e del sud, gli stati più a rischio, potrebbero cadere da 50 a 76 cm di pioggia, e sino a 101 cm in alcuna aree isolate.

Misure eccezionali

Giovedì sono state prese le prime misure precauzionali. Circa 1200 voli programmati giovedì e venerdì sono già stati cancellati e il numero potrebbe aumentare. La Duke Energy Corp ha chiuso i due reattori della centrale nucleare a 10 km da Southport lungo la costa della North Carolina, quella più vicina al passaggio di Florence, che nella sua traiettoria incontrerà altre cinque impianti. La centrale ha la stessa progettazione di quella giapponese di Fukushima, che esplose e rilascio’ una grande quantità di radiazioni in seguito al terremoto e allo tsunami del 2011, ma dopo il disastro le autorità Usa chiesero di nuovo a tutti gli impianti nucleari americani di potenziarsi contro terremoti e alluvioni.

Già calcolati i danni possibili…

Da venerdì si teme che inizi una sorta di apocalisse: case distrutte o danneggiate, interruzione dell’energia elettrica forse per settimane, attività economiche chiuse, allagamenti, salvataggi e parecchi morti, come dice Brock Long, il capo della Federal Emergency Management Agency, la protezione civile americana, ora sotto inchiesta per il presunto abuso di mezzi e risorse dell’agenzia. 

I danni sono stimati tra i 50 e i 60 miliardi di dollari, secondo una società privata Usa di previsioni meteo, Accuweather. Si temono anche rischi sanitari, in particolare l’inquinamento delle falde acquifere a causa dei rifiuti degli allevamenti suini (2100 in North Carolina), delle discariche di carbone e di altri siti industriali.

Contenuto esterno

Non solo Florence

Molto meno preoccupante la situazione per quanto riguarda Helene. Di categoria 1, i venti sono scesi a 130 chilometri orari. Già nella giornata di oggi l’uragano dovrebbe essere declassato a tempesta tropicale. 

È invece già una tempesta tropicale Isaac. Il National Oceanic and Atmosferic Aministration statunitense (Noaa, il Centro Nazionale Uragani) indica anche qui venti in decrescita a 75 chilometri orari. La tempesta si sta spostando verso ovest e oggi dovrebbe arrivare nelle Antille Minori e nel Mar dei Caraibi orientale. 

Ben diversa la minaccia di Mangkhut nel Pacifico. Sta producendo onde gigantesche mentre si trova a circa 320 chilometri a ovest di Guam, l’isola più a sud delle Marianne. La tempesta dovrebbe toccare il nord delle Filippine domani con una violenza pari a un uragano di categoria 5. Nel fine settimana è prevista invece un calo fino alla categoria 1 nel passaggio su Hong Kong. 

Non si tratta dell’unica tempesta in agguato sulle coste cinesi. A sud della metropoli mercoledì prossimo si avvicinerà la tempesta tropicale Barijat. Anche le Hawaii infine stanno per fronteggiare la loro minaccia proveniente dal Pacifico. La tempesta tropicale Olivia sta per portare sull’arcipelago 38 centimetri di pioggia, dopo i 132 di due settimane fa provocati dall’uragano Lane.

In conformità con gli standard di JTI

Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative

Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.

Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR