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Atterrati a Zurigo gli sfollati di Kabul

Un velivolo charter della compagnia Swiss
Keystone / Martin Ruetschi

Il volo charter con a bordo 219 persone provenienti dall'Afghanistan è atterrato nella notte all'aeroporto di Zurigo.

Tra i passeggeri decollati dallo scalo uzbeko di Tashkent e giunti poco dopo l’una a Kloten su un velivolo della compagnia Swiss si trovavano 141 dipendenti della Direzione dello sviluppo e della cooperazione (Dsc) del Dipartimento federale degli affari esteri e le loro famiglie. Gli altri 87 viaggiatori erano cittadini afghani, tedeschi e svedesi.

Il volo era stato pianificato per sabato ma aveva dovuto essere differito a causa della difficile situazione a Kabul, occupata dai talebani. Il giorno dopo è potuto riprendere il trasferimento degli sfollati verso l’Uzbekistan.

Berna, che fino a lunedì aveva già messo in salvo un centinaio di persone, ha fatto sapere su Twitter che continuerà a partecipare alle operazioni di evacuazione dal paese asiatico finito sotto il controllo degli estremisti islamici.

Ignazio Cassis disposto a dialogare con i talebani

Sulla crisi in corso il capo del Dipartimento federale degli esteri Ignazio Cassi ha affermato ai microfoni della Radiotelevisione svizzera RSI che la Confederazione è pronta a dialogare anche con i talebani: “Noi siamo disposti a parlare con tutte le parti proprio per costruire ponti”.

In proposito il ministro degli Esteri ha precisato che “le mie collaboratrici e i miei collaboratori sono già sul luogo per capire come offrire i nostri buoni uffici. Abbiamo anche avuto contatti con i talebani in passato e questo oggi ci permette di dire: ‘desiderate un nostro ruolo? Noi ci siamo'”.

Ignazio Cassis ha anche ha confermato che le operazioni di evacuazione degli sfollati andranno avanti in maniera rapida finché l’aeroporto di Kabul sarà al sicuro. “Non sappiamo cosa succederà dopo il 31 agosto, ma partiamo dall’idea che i talebani prenderanno il controllo dell’aeroporto una volta partiti gli americani, e lì si apre un nuovo capitolo che dovremo capire”, ha spiegato il consigliere federale ticinese.

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