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Gli Stati Uniti si ritirano dall’UNESCO

Gli Stati Uniti hanno notificato all'UNESCO la loro uscita dall'organizzazione. Lo ha riferito la direttrice generale dell'agenzia culturale dell'Onu, Irina Bokova. Gli Usa accusano l'Unesco di essere "anti Israele".

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“Mi rammarico profondamente per la decisione degli Stati Uniti di ritirarsi dall’UNESCO, di cui ho ricevuto notifica ufficiale con una lettera del segretario di Stato americano, Rex Tillerson”, si legge in un comunicato di Bokova.

“È una perdita per l’UNESCO. È una perdita per la famiglia delle Nazioni Unite. È una perdita per il multilateralismo – continua la Bokova – il compito dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura non è finito e continueremo ad andare avanti per costruire un 21esimo secolo più giusto, più pacifico e più equo, e per questo l’UNESCO ha bisogno dell’impegno di tutti gli Stati”.

Dal 2019 solo osservatori

La decisione Usa di ritirarsi dall’Unesco entrerà in vigore il 31 dicembre 2018. Lo rende noto il dipartimento di Stato americano, aggiungendo che gli Usa intendono diventare poi un osservatore permanente della missione per “contribuire alle visioni, prospettive e competenze americane su alcune delle importanti questioni affrontate dall’organizzazione inclusa la tutela del patrimonio dell’umanità, la difesa della libertà di stampa e la promozione della collaborazione scientifica e dell’educazione”.

Motivi della decisione USA

Gli Usa si apprestano ad uscire dall’Unesco a causa delle accuse ad Israele. L’amministrazione di Trump abbandona infatti l’organismo a causa delle recenti risoluzioni che hanno condannato Israele e gli insediamenti, incluse quella su Hebron, in Cisgiordania, dichiarata parte del patrimonio storico palestinese, e l’altra sulla Città Vecchia di Gerusalemme.

Ma la decisione sarebbe legata anche alla somma – circa 500 milioni di dollari – che gli Usa devono all’Unesco (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura) da quando hanno sospeso l’erogazione dei fondi annuali nel 2011 per il riconoscimento della Palestina come stato membro dell’organizzazione..

…e Israele apprezza e seguirà gli USA

Il ritiro Usa dall’Unesco “a causa delle relazioni con Israele è una decisione “da apprezzare”. Lo ha detto via Twitter, in una prima reazione da parte israeliana, l’ex ministro degli esteri e negoziatore capo, Tizpi Livni. “È un messaggio al mondo – ha proseguito – che c’è un prezzo alla politicizzazione, alla storia unilaterale e distorta”.

Nel frattempo il premier israeliano Benyamin Netanyahu – che è anche ministro degli affari esteri – ha dato istruzioni di “preparare l’uscita di Israele dall’Unesco in parallelo con gli Usa”. “La decisione del presidente Trump –  ha aggiunto Netanyahu è coraggiosa e morale, perchè l’Unesco è diventato un teatro dell’assurdo e perché piuttosto che preservare la storia la distorce”.

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